Poggibonsi ricorda l’eroico sacrificio del tenente statunitense Lewis Hubbard

Il 17 luglio 1944 un giovane ufficiale americano veniva chiamato a un compito che doveva rendere più sicuro il ritorno alla normalità dei civili che abitavano vicino a un paese dal nome, per lui sconosciuto di Montemorli, a pochi chilometri da Poggibonsi. Il sottotenente faceva parte dell’894th US Tank Destroyer Battalion che, in quel momento, era accampato a Colle di Val d’Elsa. Poggibonsi era stata liberata dalla truppe della 4a divisione marocchina da montagna, a cui il battaglione americano era aggregato, il 14 luglio 1944, e i paracadutisti tedeschi si erano attestati sulle colline oltre il fiume Elsa e il torrente Staggia.

La foto di gruppo dopo la cerimonia. Bella partecipazione. Hanno parlato il sindaco David Bussagli, Biscarini, Panti e la figlia del tenete Hubbard.

Avevano tentato di nuovo un attacco, di poche ore, nel mattino del 16 luglio, poi erano tornati sulle loro posizioni in attesa di ripiegare, proprio a sera del 17, verso nord. Dietro di loro, però, avevano lasciato una gran quantità di mine e trappole esplosive di ogni tipo, soprattutto in punti dove non solo i militari alleati ma anche i civili le avrebbero incontrate. Uno di questi era un incrocio stradale nella località Montemorli. Quel mattino di lunedì 17 luglio 1944, mentre il fronte era fermo e calmo, una jeep con cinque militari americani si diresse verso questo incrocio. Il sottotenente Lewis Hubbard iniziò a disinnescare una mina che si trovava vicino a un pozzo, per dare modo ai civili di andare a prelevare, in quella calda estate, l’acqua indispensabile per cucinare e bere. Fatalità volle che l’ordigno esplodesse e uccidesse sul colpo l’ufficiale statunitense, ferendo gli altri militari che erano con lui.

“Chi salva un uomo, salva il mondo intero” Il Tenente Lewis R. Hubbard, Ufficiale del 894th US Tank Destroyer Battalion il 17 luglio 1944 in località Montemorli, a Poggibonsi, decedeva a causa di una mina che stava cercando di rendere inoffensiva, per consentire ai civili del posto di poter attingere acqua da un pozzo; sacrificando la propria vita, permise che nessun altro corresse pericolo per poter tornare ad una vita normale”.  Questo il testo della pergamena che è stata consegnata oggi, 18 gennaio, alla figlia del Tenente, Mary Alice, al termine della cerimonia di commemorazione che si è svolta a Palazzo Comunale. Una cerimonia intensa e partecipata. Presenti i familiari del Tenente – la figlia Mary Alice e la nipote Linda con i coniugi – le autorità civili e militari, Angel Matos direttore del Cimitero Americano di Firenze in rappresentanza del Console Generale degli Stati Uniti d’America a Firenze Benjamin V. Wohlauer. Presente la comunità e i  tanti cittadini e associazioni che hanno contribuito a ricostruire la vicenda che nasce dalla richiesta della figlia. “E’ per lui che sono qui, ha detto Mary Alice, “per conoscere dove ha perso la vita. Sono grata per quanto avete fatto e ringrazio tutti voi per averci aiutato e per essere qui oggi a ricordare mio padre”.

“Abbiamo voluto ricordare – spiega il David Bussagli – il gesto di generosità di un giovane ufficiale che, lontanissimo da casa, perse la sua vita per consentire alla popolazione di tornare alla normalità. E’ stata l’occasione per manifestare il nostro affetto e la nostra vicinanza alla famiglia, per ringraziarla e per ringraziare tramite l’ufficiale Hubbard tutti i soldati e tutti i partigiani che sono caduti per la nostra libertà. E’ stata l’occasione anche per ricordarci che l’Italia ripudia la guerra, che la guerra lascia questo, lascia ferite profonde che, dopo 75 anni, sono ancora vive”. La vicenda, accaduta il 17 luglio del 1944, sarebbe rimasta infatti un episodio di guerra sconosciuto se la figlia non avesse avviato i contatti per chiedere informazioni. L’ufficio cultura ha preso in carico la vicenda ed è iniziata un’attività di indagine portata avanti in particolare da Claudio Biscarini e da Marco Panti con l’Associazione Storica Poggibonsese. Sono stati loro che, presenti alla cerimonia, hanno dettagliato i fatti e approfondito le dinamiche della vicenda. “Un lavoro di indagine bello – ha detto il sindaco – fatto da tante persone e frutto di quell’attività costante che a Poggibonsi, nel tempo, ha visto l’impegno a ricostruire, documentare, fissare i fatti della nostra storia”. Al termine della cerimonia è stata consegnata alla figlia la pergamena, a firma del Comune e dell’Astop, per ricordare il Tenente e ringrazialo del sacrifico fatto. A seguire si è svolta la visita sui luoghi dove il fatto è avvenuto, a Montemorli, dove è stata deposta una corona d’alloro al pozzo.