Un parco tecnologico a Siena per valorizzare il territorio

Quali sono le prospettive di rilancio economico per Siena e la sua provincia? Quali i progetti legati allo sviluppo delle biotecnologie in grado di creare nuova e qualificata occupazione nel nostro territorio? Se ne è parlato approfonditamente nel corso dell’iniziativa sul Parco Scientifico promossa lo scorso 6 giugno dall’associazione culturale “La Martinella 1884”, che si è costituita nella nostra città con riferimento a quelli che furono i valori fondanti (di sviluppo sociale, giustizia e libertà) che stimolarono, proprio nel 1884, la nascita a Colle Val d’Elsa, del primo giornale toscano d’ispirazione progressista e riformista, portando all’elezione di Antonio Salvetti, primo sindaco di area democratica e popolare della provincia di Siena.

 

Introdotti da Riccardo Benucci, portavoce dell’Associazione ed intervistati da Francesco Meucci, caporedattore de La Nazione di Siena, si sono susseguiti in sala gli interventi di Paolo Neri, Ordinario di Biochimica ed Emanuele Montomoli, Ordinario di Igiene e Medicina Preventiva del nostro Ateneo nonché Presidente della azienda VisMederi.

 

Neri, dopo aver illustrato in modo chiaro quelle che sono le caratteristiche di un Parco Scientifico,  ha fatto la cronistoria del progetto promosso in città già nel 1987, un progetto che nel tempo ha sperimentato luci ed ombre ma da cui sono comunque scaturite alcune esperienze aziendali di alto livello, tuttora attive e all’avanguardia in una dimensione nazionale e internazionale.

 

Rivolto al futuro, ha proposto di allargare l’idea di un Parco tecnologico senese ai settori più congeniali della Creatività e delle Arti applicate. Questo in quanto l’eccellenza di Siena e provincia è massima e può essere unica soprattutto nei settori della Cultura, dell’Arte e dell’Artigianato, così come del Turismo.

 

Montomoli ha raccontato, per esperienza personale, come sia possibile dar vita ad una azienda di livello mondiale nel campo dei servizi tecnologici, pur non disponendo all’inizio di grandi capitali, con umiltà, attraverso l’entusiasmo, le buone idee e la perseveranza, consigliando un approccio intelligente e misurato a sfide che nei diversi continenti vedono impegnate migliaia di imprese in un mercato libero e assai competitivo. La chiave del successo, è quella di rivolgersi a nicchie altamente specialistiche, creando offerte di altissima eccellenza che abbiano pochi competitor nel panorama internazionale.

 

In conclusione, Benucci, nel ringraziare gli oratori e gli intervenuti, ha ribadito l’intento de “La Martinella 1884”, quello di porsi come gruppo aggregante di tutti quei cittadini senesi che vogliono reagire alla perdurante crisi del nostro territorio, individuando soluzioni e proposte concrete che tendano al superamento delle difficoltà, mostrando prospettive di sviluppo capaci di offrire ulteriori possibilità di lavoro ai nostri giovani e a chi comunque è in cerca di occupazione, unendo l’adesione a ideali e valori di giustizia e progresso, sempre attuali,  ad una visione moderna e ampia della città e del suo ruolo, visione che purtroppo si è gradatamente persa insieme alla crisi profonda e devastante degli ultimi anni.