Turismo, effetto Omicron su agriturismo della provincia di Siena. Molte cancellazioni nell’ultima settimana

L’avanzare dei contagi e le nuove restrizioni hanno congelato le prenotazioni anche negli agriturismo della provincia di Siena come nel resto della Toscana per Capodanno e per il ponte della Befana.

Il cauto ottimismo di appena sette giorni fa sta lasciando gradualmente spazio all’incertezza. A dirlo è una stima di Coldiretti Toscana che parla di “situazione in evoluzione” per la prima regione italiana per accoglienza rurale con una rete composta da 5 mila strutture, 84 mila i posti letto e 60 mila posti a tavola “Gli effetti delle crescenti preoccupazioni per gli effetti della variante Omicron, e l’alto numero dei contagi stanno portando in molti casi a disdette. Le strutture che offrono pernottamento sono quelle che soffrono di più, va meglio per le strutture che propongono ristorazione. – spiega Luca Serafini, presidente Terranostra Toscana – Disdette e mancate prenotazioni sono legate in parte all’obbligatorietà di presentare il green pass per accedere alle strutture, ed in misura maggiore al crescente tasso di positività e alle quarantene preventive che praticamente stanno condizionando la normalità di moltissime famiglie. Stiamo navigando a vista. Le buone previsioni di un mese fa sono state spazzate via”.

A pagare il prezzo più salato sono – sottolinea Coldiretti – le strutture impegnate nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir con la cancellazione di molti eventi legati al Capodanno nelle località turistiche, a partire dalle tradizionali feste in piazza. In montagna gli effetti si fanno però sentire sull`intero indotto delle vacanze, dall’attività dei rifugi fino alle aziende agricole con le attività di allevamento e coltivazione impegnate a garantire le forniture alimentari. “Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che – conclude il presidente di Terranostra – svolgono un ruolo fondamentale per il presidio del territorio contro il dissesto idrogeologico, l’abbandono e lo spopolamento”.