Whirlpool, Onori: “Governo convochi tavolo per far mantenere posti di lavoro e siti produttivi”

“Abbiamo capito che sarà formata una nuova società che gestirà l’area Emea. Ci preoccupa però il tema delle sinergie di costi perché temiamo che questo stia a significare un intervento sull’occupazione. Spero che l’operazione societaria non abbia ripercussioni sia sui lavoratori che su siti produttivi. E credo che sia necessario un intervento del Governo, che deve convocare un tavolo per mettere mano alla situazione e far mantenere i posti di lavoro ed i siti produttivi in Italia”.

Così il segretario della Fiom di Siena Massimo Onori in merito all’accordo tra la multinazionale americana e Arcelik e la conseguente nascita di una nuova società che gestirà le strutture nell’area Emea

Per il senatore Silvio Franceschelli invece “è necessario che il Governo, nell’incontro richiesto dal ministro Urso con l’azienda, ottenga garanzie occupazionali e industriali sia da Whirlpool che da Arçelik-si legge in una nota-, prima della costituzione della nuova società. L’azienda deve chiarire se il piano industriale prevede il mantenimento degli attuali asset produttivi e occupazionali. I 4700 lavoratori, tra dipendenti e centri di ricerca, compresi i 300 dello stabilimento di Siena non possono legare la conoscenza del proprio futuro occupazionale alle logiche della finanza”.

A questo proposito auspico la richiesta delle organizzazioni sindacali della convocazione urgente di un tavolo ministeriale, trovi immediata risposta. Il Governo, da un lato, confermi con i fatti che l’elettrodomestico rappresenta un settore manufatturiero strategico per il nostro Paese; dall’altro, riceva le necessarie garanzie sul mantenimento degli attuali posti di lavoro” aggiunge Franceschelli.

“Lo stabilimento di Siena, ha dato nel tempo prova di dedizione e le comunità di riferimento, sindacati ed enti locali, hanno accompagnato con interlocuzioni e risorse concrete le cicliche evoluzioni del punto produttivo e del suo indotto” – aggiunge il Senatore. – La revisione strategica delle attività produttive nell’area EMEA non comprometta in alcun modo la capacità produttiva dell’impianto senese e i suoi livelli occupazionali” conclude Franceschelli.