“Vorrei una mascherina 1522”, così in farmacia le donne denunciano una violenza

“Vorrei una mascherina 1522”. La richiesta è semplice, da fare in una qualsiasi farmacia, ma dietro di essa c’è purtroppo un mondo fatto di soprusi e di violenza domestica. La Regione Emilia Romagna ha pensato ad una speciale iniziativa da mettere in campo per combattere la piaga della violenza di genere. Una donna che è stata vittima di violenze potrà infatti entrare in una farmacia e pronunciando la frase “Vorrei una mascherina 1522” potrà far partire il percorso che è attivo per queste situazioni.

L’annuncio relativo a questa nuova opportunità è stato dato dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini sulla sua pagina Facebook.

Dopo che una donna avrà pronunciato questa frase il farmacista dovrà fornirle tutte le informazioni utili del caso.

“Un protocollo d’intesa – spiegano dai centri anti-violenza – è stato firmato il 2 aprile tra il dipartimento pari opportunità e la Federazione ordini farmacisti italiani, Federfarma e Assofarm. L’iniziativa è finalizzata esclusivamente a indirizzare le donne vittime di violenza e di stalking al 1522, al fine di avviare un percorso di uscita da situazioni di criticità in ambito domestico. Le operatrici del 1522 possono a loro volta indirizzare le donne che chiedono aiuto ai centri antiviolenza della rete Dire, che sono tutti mappati nel servizio”.

L’iniziativa parte quindi dall’Emilia Romagna, ma potrebbe presto essere realizzata anche a Siena. “Per quanto mi riguarda io aderirei molto volentieri – commenta il vicepresidente dell’Ordine dei farmacisti di Siena, Alessio Berti –. Mi pare una iniziativa molto interessante ed utile, valuteremo una sua possibile attuazione anche nel nostro territorio”.