Virus, alle Scotte ricoveri al limite. De Mossi: “Bolle covid siano aperte anche negli altri ospedali della provincia”

Con i numeri alla mano potranno essere occupati solamente altri quindici posti, dopo ciò l’area covid delle Scotte raggiungerà la saturazione.

Il limite massimo della capacità ricettiva dell’ospedale lo aveva fissato il direttore generale dell’Aou senese Antonio Barretta durante una conferenza: “160 posti“. Una soglia che, giorno per giorno, appare più vicina. L’ultimo aggiornamento lo ha dato, nel punto stampa settimanale sull’evoluzione del contagio, il sindaco di Siena Luigi De Mossi: “145 ricoverati. numeri mai toccati”.

I dati specifici sono stati comunicati, anche dal policlinico, nel bollettino covid odierno: 145 pazienti, di cui 22 in terapia intensiva e 45 in media intensità. Il parametro degli ingressi giornalieri continua ad essere alto: oggi sono 11, segno che la pressione sull’ospedale non accenna a diminuire. Sessantadue pazienti provengono dall’area senese; 38 dall’alta Val d’Elsa; 31 da Valdichiana senese, Amiata e Val d’Orcia; 5  dall’ Empolese e Valdarno inferiore; 2 da Barberino/Tavarnelle; 3 da Arezzo, 2 da Valdarno; 1 dalla Alta Val di Cecina e Valdera; 1 dall’Umbria. Per questo motivo, per aiutare l’Aou senese, l’ Asl sud est è al lavoro per cercare altre strutture che possono ospitare pazienti affetti da covid-19.

Al momento non sono stati fatti nomi e non è stata presa alcuna decisione. Possono essere fatte solamente delle ipotesi. Una è quella di sfruttare gli altri presidi del territorio: Nottola, che ha già ospitato alcuni pazienti in terapia intensiva e Campostaggia. Una posizione chiara su quest’argomento l’ha presa proprio De Mossi: “I presidi ospedalieri della provincia devono attrezzarsi con una bolla covid”. Ragionando  in termini di Area Vasta, esiste anche l’opportunità di usare altri ospedali della Toscana meridionale, come il Misericordia di Grosseto. Più difficile l’utilizzo del San Donato di Arezzo, che in questi giorni deve già gestire l’alta pressione in termini di ricoveri.

Marco Crimi