Violenza sulle donne, quando le stazioni dei carabinieri sono il primo baluardo

Nel giorno in cui si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, lo sguardo sui numeri osserva che in un anno sono aumentati i reati per atti persecutori, sono sulla stessa linea dei dati del 2019 i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali, si registra infine un incremento del 2% della litigiosità. E certo un anno come il 2020, trascorso per la maggior parte del tempo dentro le mura di casa, non ha aiutato. Anzi.

Questi sono dati indicativi dell’attività dei carabinieri a Siena e provincia. L’Arma ha perseguito  il 75% dei reati, denunciato 226 persone ed eseguito 7 arresti, e in un territorio come il nostro che vive di una rete capillare fortissima scopriamo che sono fondamentali le stazioni dei militari che possono recepire, soprattutto nei paesi più piccoli, nelle frazioni, le cosiddette “chiacchiere di paese” che possono rivelarsi campanelli di allarme di grande aiuto.
Tutto questo ha ricordato in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il maggiore dei carabinieri Alberto Pinto davanti al comando provinciale che per l’occasione si è illuminato di arancione, come tutte le caserme dei carabinieri che ospitano le 150 stanze del progetto “Una stanza tutte per sé”. L’iniziativa è nata per assistere la donne nel delicato momento della denuncia delle violenze subite, grazie a una collaborazione istituzionale tra l’Arma e il Soroptimist International d’Italia, l’associazione di donne impegnate nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile nella società.

Insieme al maggiore Alberto Pinto e al maresciallo Nunzia Leva questa sera, al comando provinciale di Siena, erano presenti anche Sara Galgani, past president Soroptimist Siena, ed Eleonora Coppola presidente Soroptimist Siena che hanno spiegato quale sia il funzionamento dell’iniziativa “Una stanza tutte per sé” e quello che è stato messo in campo dal Soroptimist per sensibilizzare la cittadinanza.

A Siena, per esempio, è stata effettuata una donazione di 300 mascherine di colore arancione alla polizia municipale, “le mascherine verranno indossate dall’intero corpo dei Vigili il 25 novembre ed il 10 dicembre, inoltre saranno indossate dalle vigilesse durante i 16 giorni di attivismo – spiegano le rappresentanti dall’associazione-. Un messaggio simbolico per richiamare l’attenzione sul fatto che il lockdown dovuto all’emergenza che stiamo vivendo colpisce più duramente alcune persone rispetto ad altre; le mascherine quindi come protezione imprescindibile contro il Covid-19 ma anche come simbolo della impossibilità per le vittime di violenza di chiedere aiuto durante la pandemia”, concludono.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi

Emanuele Giorgi