Valdimontone, questo pomeriggio la consegna del Masgalano. Cresti: “Alla mia contrada posso solo dire grazie”

Questo pomeriggio i colori del Vadlimontone sfileranno per le vie di Siena per arrivare in Piazza del Campo dove il sindaco di Siena, Lugi De Mossi, consegnerà alla contrada il Masgalano. Dopo 63 anni, il rione di Castelmontorio torna a vincere l’ambito premio, il secondo nella sua carriera.

“Sono emozionata – commenta Lucia Cresti, priore del Valdimontone – il Masgalano ci mancava da troppo tempo, finalmente siamo riusciti a portarlo a casa. Tutto questo non è solo frutto di coloro che sono entrati in Piazza, ma il ringraziamento va  a tutta la contrada, perché per vincere il Masgalano tutta la macchina deve essere ben rodata, dall’economato che prepara il tutto, ai maestri alfieri e tamburini, fino ai ragazzi che vengono chiamati a partecipare alla passeggiata storica”.

Una comparsa giovane, tanto entusiasmo e grande abilità, questa volta il Valdimontone ruba la scena alle altre contrade e si appresta a festeggiare questo grande riconoscimento. Un lavoro che arriva da anni e anni di sacrificio e di impegno, dai corsi di alfieri e tamburini che si sono svolti tutti i mesi, fino all’attenzione spasmodica  da parte dell’economato.

“Da tempo – continua il priore – abbiamo istituito i corsi di alfieri e tamburini, una scelta che ha richiesto grande impegno e qualche sacrificio ma che alla fine ci ha premiato. Questa sera quando finalmente porteremo in contrada il Masgalano potrò solo dire grazie alla mia contrada. A partire dai giovani ragazzi che sono entrati in Piazza, giovani e belli, ma che, nonostante l’età, hanno dimostrato responsabilità e rispetto per la contrada e questo è una caratteristica da non sottovalutare. Il mio ringraziamento andrà anche a tutti i contradaioli, perché ognuno nel suo piccolo ha contribuito alla vittoria del Masgalano”.

Il Valdimontone quindi si porta a casa l’opera di Dante Mortet, commissionata dalle Feriae Matricularum. Una mano che regge un goliardo che, con un gesto celato, sembra mandare a quel paese il mondo, un’opera che racchiude in sé tutto il significato della goliardia senese. Quello spirito di essere sfacciato, irriverente, ma allo stesso tempo attento e rispettoso verso la città.