Vaccini anti-covid, i dati Gimbe: Toscana seconda in Italia per over 80, ultima per i sessantenni

Nel monitoraggio settimanale sulla campagna vaccinale della Fondazione Gimbe la Toscana mantiene il trend degli ultimi 14 giorni: bene per gli over 80, male per i sessantenni.

Si parte con un’analisi complessiva sulle somministrazioni: il 27,6% dei toscani è stato raggiunto dal vaccino mentre il 14,5% ha concluso il ciclo (media italiana: 29,2% per prima dosi, 13% immunizzati). Capitolo over 80: per la terza settimana di fila la Regione è seconda in Italia con il 97,7% di cittadini a cui è stata iniettata almeno una dose e l’83,6% che ne ha ricevute due (media italiana: 90% e 77%). Migliorabili i dati sulla campagna vaccinale per gli over 70: il 72,2% degli appartenenti a questa fascia anagrafica ha ottenuto una dose mentre ha completato il ciclo il 13,9% (media italiana: 73,8% e 18,1%). La Regione però continua ancora ad essere fanalino di coda in Italia, il gap con altre regioni è evidente, per gli over 60: il 24,7% degli ultrasessantenni ha ricevuto il vaccino ed il 10,6% ha completato il ciclo ( media italiana 40,5% e 12,3%).

La Fondazione ha commentato la situazione in Italia: “guardando alla percentuale di popolazione che non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino, la copertura degli over 60 è complessivamente insufficiente”, infatti ” oltre 5,6 milioni di persone a rischio elevato di ospedalizzazione sono ancora totalmente scoperte dalla protezione vaccinale”. Per Gimbe, dato che la campagna sta entrando in una fase avanzata “occorre integrare la prenotazione volontaria con un sistema a chiamata attiva, coinvolgendo in maniera sistematica e capillare i medici di famiglia e mettendo in campo un’adeguata campagna di comunicazione istituzionale e strategie di persuasione individuale£.

“A fronte di percentuali così elevate di over 60 non ancora coperte dalla 1a dose da un lato si offre alle Regioni di aprire sino ai 40 anni per non rallentare le somministrazioni, dall’altro non si rendono noti i numeri di mancate adesioni e rifiuti selettivi di AstraZeneca, che hanno “costretto” ad estendere l’intervallo della seconda dose dei vaccini Pfizer e Moderna sino a 42 giorni con il solo obiettivo di supplire alla carenza di dosi di vaccini a mRNA”, questo invece il commento del presidente di Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta.