Università, la lezione di Marta Cartabia: “Sull’Ucraina contribuire alla verifica dei fatti sui crimini di guerra”

Sull’Ucraina “il nostro primo pensiero è stato mettere in condizione la Corte internazionale penale nelle condizioni di potersi occupare di ciò che sta accadendo. Adesso è fondamentale raccogliere immagini, foto e testimonianze di chi potrebbe subire, stando a quanto vediamo nelle immagini dei media, una serie di crimini di guerra”.

Inizia così l’intervento del ministro della Giustizia Marta Cartabia che ha parlato, in videocollegamento, alla Conferenza sul ruolo delle donne nei processi di pace organizzata all’Università di Siena. L’evento, una due giorni iniziata oggi si svolge nella facoltà di economia,  e vede la presenza, fra le relatrici, di storiche, giuriste, sociologhe, filosofe, nonché di esponenti della società civile e dei movimenti femministi, che discuteranno sul tema con un approccio interdisciplinare. Cartabia ha ricordato l’esempio di quattro figure femminili: Irina Veneditkova, procuratore generale d’Ucraina; Carla Del Ponte, procuratrice capo del Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia fino al 2007; Maria Bashir, ex-procuratrice afghana ed infine Eleanor Roosvelt. Sul conflitto in Ucraina “bisogna fare sentire la voce del diritto per mettere a tacere il fragore delle armi – ha aggiunto Cartabia -. E dobbiamo verificare i fatti e la responsabilità attraverso gli strumenti che il diritto ci impone” ed ancora “bisogna contribuire alla verifica dei fatti e alla responsabilità attraverso i mezzi che il diritto ci mette a disposizione. E proprio oggi ci sarà una riunione del consiglio di sicurezza Onu che discuterà sulle numerose prove di crimini di guerra”.

La conferenza è coordinata da Tania Groppi ed Elena Bindi, ordinarie di Istituzioni di Diritto pubblico all’Università, Marilisa D’Amico, ordinaria di diritto costituzionale nell’Università di Milano, Federico Lenzerini, associato di Diritto internazionale all’Università di Siena.

“Le donne possono essere artefici delle politiche di pace in contesti di guerra”, ma “l’assenza di donne nei tavoli dove si discute di pace, in Europa e nel mondo è evidente ed impressionante”, dice Tania Groppi. “Intendiamo quindi portare alla luce il contributo che le donne possono dare alla pace, attraverso contributi concreti che possono essere d’ispirazione”

“L’argomento della conferenza è attualissimo visto che i rumori della guerra purtroppo si sentono vicini anche al nostro Paese. E poi parliamo di uguaglianza di genere, un tema che negli ultimi anni sta pervadendo la nostra società”, ha detto il rettore Francesco Frati