Covid-19, Cataldi: “Amare significa anche rispettare le distanze per proteggere i più deboli”

“Questo momento rappresenta una grande occasione per crescere, per fare in modo che quando usciremo da questa emergenza non ci sarà solo una perdita per il genere umano e per gli italiani, ma anche un’occasione di diventare adulti. Quando usciremo potremo essere più maturi e forti perché stiamo scoprendo che la nostra civiltà è fragile: certezze date per ovvie si possono dissolvere in poche ore”. Dopo poche settimane ritorna a parlare con un video-messaggio il rettore dell’Università per Stranieri Pietro Cataldi. Dall’interno del suo ufficio Cataldi ha esposto un lungo ragionamento.

“Scoprire che la civiltà è fragile ci rende più consapevoli verso di essa – prosegue-. Bisogna ricordarsi che non c’è una guerra in atto che siamo fratelli e sorelle. Questa è un’occasione dell’uomo, di tutta l’umanità di unirsi per affrontare un agente esterno che arriva dalla natura per aggredirci. Sentendo l’unità del genere umano possiamo crescere, capire l’assurdità e la fragilità di ciò che ci divide e ci contrappone. L’invito agli studenti è di restare a casa, di scoprire che avvolte l’amore è stare a distanza di un metro per proteggere i più deboli: gli anziani e i vulnerabili da un punto di vista immunitario”.

Ed oggi ha parlato in un video-messaggio anche il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati. “In questi giorni servono misure straordinarie pensate attraverso quella pianificazione che noi esponiamo quotidianamente durante le lezioni- afferma-.La politica sembra seguire quello che gli scienziati dicono. Ci siamo impegnati per tutelare i nostri studenti e consentire di proseguire le nostre carriere, abbiamo dovuto tenere anche conto di condizioni sicure per svolgere attività”:

“Continueremo a farlo anche nelle prossime settimane confinando nel vostro senso di responsabilità per sopportare inevitabili limitazioni e disagi” poi l’ultima raccomandazione agli iscritti ” so bene che la vita di un universitario non è fatta solo da esami, ma anche di voglia di socialità e di svago. E’una delle parti piacere della vostra avventura universitario ma in queste settimane la situazione di pericolo ci impone comportamenti differenti imponendoci di vivere al chiuse delle nostre case piuttosto che all’aperto delle nostre piazze e vicoli”.