Dai fiori al ricordo, ecco come la città sceglie di custodire la memoria di chi non c’è più

Quella del 2 Novembre è una giornata dedicata al ricordo di chi ormai non c’è più. Tantissime persone visitano i cimiteri della Misericordia e del Laterino  che si riscoprono sotto un’atmosfera più armoniosa e colorata, adornati dai tantissimi fiori portati dalle chi rende omaggio alla tombe di un proprio caro defunto. A sentire però le voci dei cittadini in giro per la città, sembra che tra alcuni giovani usa sempre meno andare a trovare i propri familiari sepolti ed invece, sempre più, c’è chi pensa che “una lastra di pietra sia più inquietante che commemorativa” e preferisce ricordarli nel cuore e nella mente. C’è da dire però che, il 2 novembre, non viene usato come pretesto per andare a trovare un parente una volta all’anno, chi va al cimitero lo fa periodicamente senza incappare in questo cliché tradizionalista. A Siena non tutte le persone però portano i fiori alle tombe dei propri cari. Qualcuno preferisce andare a fare visita ai propri defunti con le mani in mano oppure portare dei fiori finti per non dovere  tornare nei giorni successivi. “Moltissime persone, ormai, preferiscono il fiore finto rispetto al fiore vero – ci racconta un fioraio-. Abbiamo questo negozio da moltissimo tempo e posso dire che oggi non c’è più il culto del cimitero”.

Anche per chi ancora, decide di portare avanti l’economia florovivaista, il trend del fiore vero ha subito delle modifiche. Il famoso Crisantemo, fiore tipico, usato nel ricordo dei defunti, è ormai da tempo passato di moda, passando da fiore tradizionale ad una vera e propria monotonia. Ebbene, adesso molte persone preferiscono comprare quei fiori, in passato apprezzati dai propri cari.

“ogni anno compro un mazzo di rose rosse, che tanto piacevano a mia madre – ci fa sapere un passante intervistato per le vie del centro – solitamente non mi piace acquistare fiori recisi, ma vasetti, li trovo molto più belli e vivaci – ribatte un altro passante”.

Si perché anche la scelta tra il fiore reciso ed il vasetto è un grande dibattito, una volta veniva scelto in base alla comodità del loculo in cui andava posizionato, adesso, anche questo, è diventata una vera e propria moda.

Anche la crisi economica che da anni, con un impeto incessante, si riversa nel nostro paese, ha impattato nell’acquisto floreale. Non è di fuori che questa moda di acquistare fiori finti, oltre che per pigrizia, non sia dovuta anche alla impossibilità di poter acquistare ogni volta piante vere.

“La crisi tra i fiorai è moltissima, perché purtroppo, le sempre più numerose famiglie messe in ginocchio dalla crisi, sono costrette a spendere i loro soldi nei beni di prima necessità, privandosi il lusso di poter anche acquistare un fiore”. Parla così il gestore del fioraio del Laterino.

Comunque, il costo dei fiori, ci rassicurano gli addetti ai lavori, non sono aumentati: i prezzi rimangono sempre quelli standard, 3-4 euro a fiore. Alla fine, non importa chi o con quanta frequenza va al cimitero, se il materiale del fiore sia sintetico o vegetale, ed ancora se spendiamo tanto o troppo poco per ricordare il proprio caro. Chi conta davvero resterà comunque e per sempre, acceso in un ricordo vivido nel nostro cuore.

Niccolò Bacarelli