“Ultima chiamata”, guerra e senso di precarietà nello spettacolo del Teatro povero di Monticchiello

Un’ultima chiamata per parlare e ascoltarci tra noi invece che dividerci: il nuovo spettacolo del Teatro povero di Monticchiello racconta il senso di precarietà apocalittica vissuto nel nostro lato, quello fortunato del modo.

“Ultima chiamata”, questo il nome dell’opera ideata, discussa e recitata dagli abitanti del Paese, è un autodramma che andrà in scena da sabato 30 luglio a domenica 14 agosto. Lo spettacolo è ideato, discusso e recitato dagli abitanti attori, che ogni anno, da ormai 56 edizioni, mettono in scena loro stessi.

Centrale sarà il senso di precarietà apocalittico, dicevamo, con lo spunto che viene dato dalla guerra che torna ad avvicinarsi alle nostre porte. “Con essa, si rafforzano ipotesi e timori di un improvviso declino, un salto indietro, un arretramento più che tattico, da certi considerato inevitabile”, spiegano gli organizzatori dello spettacolo.

“Austerità, frugalità, semplicità”, più che virtù potrebbero divenire necessità-continuano-. Ma dietro alla lunga catena di eventi che ha portato tutto questo, alla fine, c’è sempre una cosa semplice: la nostra capacità di scegliere se ascoltare o iniziare a parlare… Se usare un filo per dividere ancora una parte dall’altra, o usarlo per cucire e tenere assieme… “Ultima chiamata”, dunque. O, forse, chissà…”

Prenotazioni telefoniche:0578755118, dal martedì alla domenica in orario 10/13 e 15/18; lunedì solo mattina. Contatti alternativi: 0578755273 oppure 3387646516. Per le prenotazioni online cliccate qui