Turismo, la voce controcorrente di Mario Vannini: “Bisogna fare mea culpa e collaborare sennò a Siena non resterà più nulla”

Non ha lasciato spazio ai dubbi Mario Vannini, titolare dell’Osteria di Cane e Gatto, ed in quasi 10 minuti di intervista concessa ai nostri microfoni ha spiegato chiaramente quale sia per lui il reale motivo di questa stagione estiva che, da un punto di vista di visite, è da rivedere. “E’ evidente che ci sia meno affluenza rispetto all’anno scorso – afferma Mario -. Io voglio sollevare una questione. Quando si dice che non c’è turismo bisognerebbe fare anche un esame di coscienza. Il senese è troppo furbo, vorrebbe che ci fosse tanta gente però, quando c’è gente, gli dà noia, dà noia vedere frotte di turisti in giro”.

In questa città , dopo la crisi del Monte dei Paschi, le persone devono reinventarsi, va fatta un’autocritica, questo il concetto ribadito più volte dal ristoratore. “Chi , come me , lavora sul campo deve ripartire dalla cortesia verso i turisti. Non è più il tempo per pensare di mettere a tavola le persone solo per levargli i soldi”. Prima di guardare a cosa deve fare la giunta, secondo Mario Vannini, i commercianti devono pensare di rimboccarsi le maniche e mettersi tutti al lavoro, in primis i presidenti delle associazioni di categoria. ” Non c’è mai una riunione dove i vari esercenti si mettono a confronto ed espongono le proprie idee, o se ci sono state io non sono mai stato invitato – prosegue Vannini – . Qui è diventata una guerra tra poveri che non serve a niente. Non bisogna prenderci in giro, la crisi del Monte dei Paschi non è servita da lezione. Ognuno guarda nel proprio orticello”.

Alla fine della sua considerazione arriva la proposta finale che il titolare del ristorante nel vicolo di Cane e Gatto spiega all’amministrazione comunale e a chiunque abbia un’attività dentro le mura cose bisogna fare per risollevarsi. ” Bisogna fare un po’ tutti un mea culpa. Bisogna coordinarsi tra ristoratori, albergatori, affittacamere. Bisogna portare delle proposte alla giunta. L’amministrazione deve lavorare e ci deve essere più comunicazione tra il Palazzo pubblico e chi ha una struttura ricettiva”.

Marco Crimi