Turismo, c’è il piano di Per Siena: “Servono una Fondazione culturale ed una attiva nel mercato”

A fare partire la riflessione una articolo del giornale francese Le Monde che spiegava come a Siena le bellezze artistiche finiscano per essere utilizzate per scopi politici ma giudicato veritiero dai membri del gruppo consiliare “Per Siena”. I tre, Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pieluigi Piccini presenteranno una mozione per il prossimo consiglio comunale il cui argomento è il tanto discusso turismo. Nelle menti degli appartenenti al movimento di minoranza c’è però una vera e propria riorganizzazione del sistema Siena quando si parla di presenze e visite in città. “Sono state sprecate tante parole, sono stati fatti tanti eventi lampo poco attrattivi – afferma Vanni Griccioli -. In questa città si sta improvvisando am invece noi pensiamo ad una riorganizzazione. Pensiamo ad una fondazione pubblico privata che lavori nel mercato e in cui siano inseriti i tour operators. Questo sarebbe un modo per poter stoppare questo turismo fuggi – fuggi che danneggia gli esercenti in città”.

Un grande progetto di programmazione con due fondazioni che lavorino alla base, questa l’idea del movimento Per Siena. Se Griccioli infatti parla di una struttura che operi nel mercato turistico, Pierluigi Piccini gli fa eco spiegando la necessità di inserire una struttura che si occupi di cultura ed eventi. Attraverso una fondazione culturale e un’altra versata al mercato turistico, viene spiegato che, Arezzo produce eventi, elabora offerte turistiche che vengono subito immesse sul mercato, grazie all’inserimento nell’ambito societario di Comuni, strutture ricettive e tour operator che vogliono entrare nel progetto, apportando proposte e conoscenze. Analogamente, i Comuni della Val di Chiana senese hanno dato vita a un tour operator legato alla locale Strada del vino e dei sapori, diventando un modello regionale. ” A Siena però non stiamo stati capaci di creare eventi culturali di rilievo – conclude Pierluigi Piccini -. Qui c’è un turismo di escursionisti e non di viaggiatori. Siamo ancora purtroppo rimanendo indifferenti”.

Marco Crimi