Toscana, il covid-19 non ferma le donazioni di sangue: +1,5% rispetto al 2019

L’emergenza sanitaria e la pandemia non fermano le donazioni di sangue in Toscana. E’quello che si evince dal report dell’Avis regionale presentato durante l’assemblea annuale. In Toscana nei primi 9 mesi di quest’anno sono cresciute addirittura dell’1,5% le donazioni targate Avis rispetto allo stesso periodo del 2019, un risultato che è dovuto a “il cuore e l’anima di ogni singola persona e la dedizione e costanza delle sedi locali senza il cui impegno sarebbe impossibile assicurare al sistema sanitario sangue, plasma e altri componenti fondamentali alla cura di molti pazienti”, ha spiegato il presidente regionale Adelmo Agnolucci.

Nel corso dell’Assemblea, Avis Toscana ha approvato il bilancio e la relazione delle attività del 2019, presentando anche il Report sociale che racconta, tramite alcuni significativi numeri, risultati e attività. Già nel 2019 il numero di donazioni Avis in Toscana era cresciuto dello 0,6%: in totale i donatori Avis hanno fatto 111.159 donazioni, di cui 82.014 di globuli rossi, 25.552 di plasma e 3.593 di multicomponenti. La crescita più marcata si è avuta nell’area sud-est (province di Arezzo, Siena e Grosseto) con un +1%, mentre +0,6% è stato l’aumento nell’area nord-ovest (Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno) e un +0,2% nell’area vasta centro (Prato, Pistoia e Firenze). Stabile l’andamento dell’ingresso dei nuovi soci rispetto al 2018: 6.885 di cui ben il 56% under 35 (3.874). Molto buoni anche i risultati delle Avis in merito alla capacità programmatoria: le prenotazioni tramite l’Agen-Dona, strumento strategico per l’efficienza del sistema toscano, hanno superato l’80% di quelle totali Avis, con un sensibile miglioramento della loro affidabilità: segno di maggiore responsabilità del donatore e di efficienza nella gestione della chiamata da parte delle sedi locali.

“La maggiore capacità programmatoria -commenta Agnolucci- conquistata negli anni ci ha permesso di gestire al meglio anche la fase, ancora viva, dell’emergenza sanitaria, nella quale è essenziale l’accesso su prenotazione e in totale sicurezza. I mesi che ci attendono non sono semplici -conclude il presidente regionale di Avis- ma siamo pronti a fare la nostra parte come sempre per garantire le donazioni che rappresentano la certezza delle cure per chi ne ha bisogno”