Toscana arancione, Confcommercio e Confesercenti: “Noi vittime dell’incapacità di Speranza”

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Sulla questione della Toscana ancora in zona arancione intervengono, con tono duro, anche Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio Siena e Valter Fucecchi, direttore di Confesercenti. Secondo quanto riporta la nota stampa congiunta tra le due associazioni di categorie, non si sentono tutelati dalle due istituzioni che governano la Regione, vale a dire il governo e il presidente della Toscana.

“Un tempo si raccontava che, quando il colore politico del governo regionale coincideva (in tutto o in parte) con il Governo nazionale, la regione beneficiava di un occhio di riguardo – dicono Confcommercio e Confesercenti -. Alla luce dei fatti, si può tranquillamente affermare che o si tratta di una leggenda metropolitana. O l’occhio è diventato strabico. Più probabilmente siamo prigionieri della furia giansenista del dott. Speranza, forte della sua laurea (in Scienze Politiche), ma soprattutto di un ego molto più grande delle sue capacità e del consenso del partito di cui è segretario.Questo signore – il dott. Speranza – evidentemente deve avere qualcosa di personale con la Toscana ed i toscani, qualcosa di molto brutto dal suo punto di vista, dal momento che continua a considerare la nostra terra un pericoloso ricettacolo di infezione, al punto da non meritare l’agognata zona gialla e di tenerci nella purga arancione un’altra settimana. O forse si è confuso, a forza di sentire che la Toscana è regione rossa, e cerca di mantenere il più possibile questa caratterizzazione, confondendo però la politica con lo status sanitario”.

Altro punto su cui ribattono i due direttori è quello dell’incapacità di reagire da parte della giunta regionale. A quanto dicono Confcommercio e Confesercenti, infatti, la giunta avrebbe dovuto fare di più che delle semplici dirette sui social, che puntualmente vengono smentite dalle decisioni governative.

“Certo, una bella mano la sta dando il neo Presidente regionale, che pare (per come parla e come si comporta) sia rimasto a fare il Presidente del Consiglio Regionale, dove la principale occupazione è tagliare i nastri e fare interventi che nessuno si fila – Ma Giani è il Presidente della Giunta Regionale, è il primo cittadino della nostra Regione ed in tale veste deve difendere e tutelare i diritti dei suoi rappresentati –  fanno notare Pracchia e Fucecchi – Un altro Presidente, di fronte ad una così palese disparità di trattamento, prenderebbe tutti gli assessori e tutti i consiglieri regionali, li porterebbe a Roma e si incatenerebbe con loro di fronte a Palazzo Chigi o a Montecitorio e lì rimarrebbero finché non si otterrebbe la giusta risposta”.

“Invece si insiste a rilasciare dichiarazioni che vengono smentite dopo due ore, facendo figure poco edificanti, ma soprattutto facendo aumentare la frustrazione, la rabbia e il rancore di chi si vede impedito a svolgere il suo lavoro – affermano Pracchia e Fucecchi  – Anziché pensare a nominare sottosegretari, sotto-sotto segretari, consulenti e affini (a proposito, ma quanto costa ai toscani tutto questo sottobosco?) è arrivato il momento per Giani di dimostrare, se ne ha, le sue capacità. Ed i partiti, di governo e di opposizione tanto a Firenze che a Roma, smettano di fare i capponi di Renzo, che pensavano a beccarsi invece che alla fine a cui erano destinati nella stessa pentola”.