Torture in carcere, la Procura di Siena non reagisce all’attacco di Salvini

“Sulla Procura di Siena ci sarebbe da dire tanto, da David Rossi in giù. Come cittadino italiano mi sento di dire che da queste parti qualcosa non sta funzionando. Di queste cose ne parlerò direttamente col ministro”.

Non hanno generato reazioni dalla Procura di Siena le parole del leader della Lega Matteo Salvini  dette ieri, martedì’ 2 marzo,(link qui) davanti al carcere di Ranza (San Gimignano) dove 10 agenti di polizia penitenziaria sono stati condannati in primo grado per i reati di tortura e lesioni aggravate. Le affermazioni del senatore del Carroccio sono state giudicate “strumentali”, poiché un giudice alla fine del processo ha emesso la sentenza e dalla Procura c’erano state richieste di condanna .

Quanto detto da Matteo Salvini è stato però giudicato da Manfredi Biotti, avvocato di nove dei dieci agenti. Per Biotti è “positivo” il fatto che “qualcuno si interessi e abbia preso in considerazione tutta la questione”. Per il legale la situazione che si è creata “non porta soltanto all’esito del procedimento o alla sorte di dieci agenti ma porta a tutta la serie di situazioni collaterali-prosegue-: dalla gestione degli istituti, all’atteggiamento dei detenuti, a quello di altri agenti, alla organizzazione penitenziaria che poi coinvolge la giustizia in generale. E’ una concatenazione di situazioni che richiede che qualcuno se ne interessi, – dice Biotti- non facendo le norme a caso come quella della tortura, o anche altre perché si rischia di strumentalizzare questioni che non devono essere strumentalizzate”