Suvignano, Mottura: “Dal 2023 un ostello per i pellegrini. E progetti anche sull’agroalimentare”

Un nuovo ostello per ospitare i pellegrini che passano sulla via Francigena. È il progetto in fase di attuazione a Suvignano che potrebbe partire dalla primavera-estate del prossimo anno. Ad annunciarlo è Giovanni Mottura, amministratore unico dell’azienda che si trova tra Murlo e Monteroni d’Arbia. “Per me legalità significa fare cose tangibili – ha detto -. Questa realtà ha recuperato il suo equilibrio economico-finanziario, adesso servono risorse per decollare con nuove iniziative e mantenere il patrimonio immobiliare e produttivo esistente”.

Mottura, la tenuta potrebbe presto ospitare i pellegrini in cammino nella Francigena. Ci spiega come?

“Il progetto è decollato e finanziato da Ente Terre Toscane con un importo complessivo di 600mila euro. Intendiamo ristrutturare la struttura del casale centrale per farne un ostello e contiamo di ottenere una quarantina di posti letto. Adesso c’è una gara per l’appalto dei lavori che, se tutto andasse bene, vorremmo far partire al più presto per chiuderli entro la fine del 2022. L’obiettivo è aprire nei mesi della primavera e dell’estate del prossimo anno”

Ci sono altri idee su Suvignano?

“Abbiamo diversi progetti allo studio che riguardano la parte agricola e zootecnica. Intendiamo valorizzare i prodotti locali e riuscire ad allungare la filiera di Suvignano, portando qui anche la trasformazione agroalimentare. Al momento produciamo grano e latte e poi lo diamo a terzi. Ma vorremmo riuscire a creare nuove opportunità”.

Lei qualche giorno fa aveva chiesto ancora una mano alla società civile, sostenendo che con 15-20 milioni di euro Suvignano poteva tornare a risplendere…

“La confisca ha portato allo Stato un bene prezioso, ora servono risorse per far ripartire l’azienda. La tenuta, al momento del sequestro, non era un modello ma c’erano tanti immobili da ristrutturare, come la villa centrale. Oltre alle ristrutturazioni poi servono fondi per fare decollare i progetti produttivi. E per un’azienda di 640 ettari la stima è di 15-20 milioni. I finanziamenti per Suvignano ci sono e si possono trovare alla voce Strategia nazionale beni confiscati”.

Restando su questo tema le chiedo l’effetto che le hanno fatto le parole di Giovanni Sordi, direttore Ente Terre Toscane, che per Suvignano ha promesso “un sistema che porti benessere e ricchezza per il territorio”

“Sono le parole chiave, che condivido. Così come condividiamo ciò che si fa tutti i giorni a Suvignano, sin da quando Sordi è diventato direttore di Ente Terre Toscane”

Marco Crimi