Suppletive a Siena, Pd scettico su Conte: “E’ un fuoco di paglia”

A Conte ci credono in pochi. Sul nome dell’ex-premier come possibile candidato nel seggio locale(che comprende comuni del Senese e dell’Aretino) per le prossime elezioni suppletive sono scettici i vertici locali del centrosinistra.

Fonti interne del Pd senese, nell’apprendere la notizia, hanno affermato che quello della possibile candidatura dell’ex-premier è un più un fuoco di paglia, che una reale proposta. Ad ora, è stato fatto sapere, i dem locali non hanno avuto modo di parlare di una possibile scelta per il seggio(viste anche le difficoltà di incontrarsi dovute all’emergenza sanitaria).

Certamente quello di Conte sarebbe un nome di peso in vista della prossima campagna elettorale, su cui potrebbero convergere varie forze politiche e che potrebbe saldare, sia a Roma che nel nostro territorio, l’alleanza  tra le forze che hanno sostenuto l’Esecutivo giallorosso. Siena poi rappresenta un banco di prova importante. Ci sono tematiche di prim’ordine che coinvolgono città e provincia, basti pensare al destino di Mps ma anche ai finanziamenti che dovrebbero arrivare a Tls da Invitalia. Non è secondario il fatto che le suppletive a Siena rappresentano una verifica per i vari partiti: in molti vogliono conoscere il proprio peso, in termini di voti, dopo la fine del Governo giallorosso e la futura nascita dell’Esecutivo guidato da Draghi.

Rimanendo nel Pd, e in Toscana, è scettico anche il sindaco di Firenze Dario Nardella. All’agenzia Dire Nardella ha detto che il ruolo dell’ex-presidente del consiglio deve essere quello di candidato a Roma, alle prossime elezioni comunali , rendendo “possibile l’alleanza Pd-5 stelle” sul Campidoglio”.

Dai dem toscani si registra anche l’attacco del segretario Simona Bonafè: “Le decisioni calate dall’alto non vanno mai bene, ma se addirittura avvengono ai danni di un partito che ha vinto tutte le ultime battaglie sono del tutto incomprensibili”, osserva Bonafè ricordando che “un Pd regionale così in salute merita senza dubbio la possibilità di incidere su una scelta in una delle città più rappresentative della regione”.

Tra le file degli esponenti locali oggi prende posizione il consigliere Bruno Valentini: “Non ce lo vedo a sottoporsi alla maratona pre-elettorale che aspetta ogni candidato. Dalla Whirlpool di Siena agli albergatori della Val d’Orcia, dagli agricoltori della Val di Chiana al volontariato di uno qualsiasi dei nostri borghi straordinari, dai commercianti di Cortona ai ricercatori di Tls, dai sindaci alle associazioni di categoria”, dice l’ex-sindaco riferendosi a Conte aggiungendo che “un ex-presidente del Consiglio dei Ministri va quasi preso, come dire, a scatola chiusa. Si tratterebbe, però, di una elezione artificiale, buona solo per l’interessato e per il disegno dei suoi sponsor”.

L’indiscrezione rimbalzata sui giornali è stata commentata dai politici nazionali. Dal centrodestra arrivano critiche. Giorgia Meloni, leader di Fdi, ironizza: “Fateci capire, non si può votare per eleggere il nuovo Parlamento, ma diventa possibile per dare una poltrona a Conte?”, mentre Claudio Borghi, parlamentare della Lega, che sfidò alle Politiche del 2018 Piercarlo Padoan nel seggio di Siena, commenta: “credo che anche solo pensare di candidare conte alle suppletive di Siena sia offensivo per la città… Poi per carità, sono scelte, se sarà così l’opinione la daranno i Senesi”.

MC