Suor Gemma, monaca di Lecceto, che oggi compie 100 anni ed ha scelto di confermare i suoi voti

Una domenica mattina nella provincia di Vicenza, la bicicletta guidata dal padre, le mani delle sorelline nelle sue tasche per cercare di riscaldarsi in una fredda chiesa. Ricordi nitidi ed espressi con chiarezza affiorano dalla voce di Suor Gemma, nata l’11 settembre 1922 all’anagrafe Domenica Barichello, all’interno della sua cella nell’eremo di Lecceto. Il tutto nonostante la veneranda età di 100 anni, di cui oltre 75 dedicati alla vita monastica. Proprio oggi, nel giorno del suo compleanno, Suor Gemma ha deciso ancora una volta di rinnovare i propri voti davanti al Signore, e ciò avverrà durante la Santa Messa di questa sera alle 17 che sarà presieduta, nella chiesa di Lecceto, da Monsignor Luis Marin, agostiniano, sottosegretario del Dicastero del Sinodo.

Una vita spesa al servizio della Chiesa e dell’Ordine di Sant’Agostino, anche se quando glielo si fa notare risponde con una battuta che denota una marcata presenza di spirito: “Povera Chiesa se si è fatta servire da me”. Nelle sue parole traspare tutta la serenità acquisita da una vita dedicata alla contemplazione.

La vocazione arrivò per suor Gemma già in giovane età, anche se dovette attendere la fine della guerra e l’intervento di suo fratello minore, Angelo. Il fratello, che aveva preso parte al secondo conflitto mondiale, tornò dopo un lungo periodo di prigionia in un campo di concentramento in una condizione di grande sofferenza ma fu proprio lui a convincere il padre a lasciare libera Domenica di seguire la propria strada. Fu così che il 25 marzo 1946, all’età di 23 anni, Domenica entrò nel monastero agostiniano di Schio dove si dedicò alla preghiera e, grazie al suo lavoro da sarta, al sostentamento della comunità.

Oggi suor Gemma trascorre le giornate nella sua cella, spesso in preghiera con il suo rosario, ma conserva ancora una grande attenzione per tutto il mondo. Infatti, quando possibile, le consorelle le leggono il giornale nonostante l’età. “Ancora oggi – racconta Suor Mariagrazia -, le leggiamo Avvenire. È ancora appassionata, le abbiamo parlato di quanto sta accadendo in Ucraina e nelle sue preghiere non dimentica mai di pregare per gli orrori della guerra”.

Le consorelle, inoltre, parlando di Suor Gemma, citano il Salmo 91, 15-16: “Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, per annunciare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c’è ingiustizia”.

“Il segreto per una vita felice? La preghiera. La mia vita dovrebbe essere un inno di ringraziamento alla Creazione, alla Fede, a poterla vivere. Ho bisogno di stare con il Signore. È lui che aspetto e lui mi aspetta”. Una scelta, quella della vita monastica, che riempie di gioia suor Gemma anche a 75 anni dalla sua Professione Solenne di fede.

Emanuele Giorgi