Ecco “Stop Covid 19”, l’app italiana che traccia il coronavirus

La prima regione a sperimentarla sarà l’Umbria ma ci sono anche aziende e università. Il progetto si chiama “Stop Covid 19”  ed è un app  per individuare i casi positivi di Coronavirus . Come riporta Umbria Journal a spiegare le funzioni della app è stato l’assessore regionale umbro Michele Fioroni. “La Regione Umbria  ha annunciato in un post su Facebook– si è mossa per predisporre ogni strumento necessario per consentire la sperimentazione in tutto il territorio regionale, primi in Italia, dell’app StopCovid19. Un’applicazione innovativa, la prima creata allo scopo specifico di contrastare il virus Covid-19, ideata dalla società valtellinese Webtek e donata alle autorità a titolo gratuito”.

“L’applicazione consente infatti di tracciare, tramite tecnologia Gps – continua Fioroni-, gli spostamenti di coloro che decideranno di scaricarla, e di avvertirli in caso di contatto con utente positivo al virus. La scelta se fornire il dato personale o meno è dunque interamente rimessa al cittadino che può decidere inoltre, in ogni momento, se sospendere la diffusione del dato o se anche cancellarli definitivamente”. Come invece riporta Forbes l’app è stata crearla da Webtek, giovane società fondata nel 2008 dal giovane imprenditore Emanuele Piasini. Il trentacinquenne Piasini e il suo team, composto da 30 persone, prima del Coronavirus sviluppavano i software.

“Quando si è avuta la notizia del primo caso qui in Valtellina ho avuto l’illuminazione – racconta Piasini a Forbes-. Era uno dei primi giorni dall’allarme e dalla creazione delle prime zone rosse. Il malato era un ragazzo che studiava a Codogno e che aveva preso il treno per tornare a casa. Era chiaro come fosse impossibile sapere tutte le persone con cui era venuto in contatto durante il tragitto. O almeno, non era una cosa umanamente possibile. Ho capito allora che noi potevamo avere le competenze per realizzare uno strumento che consentisse la tracciabilità dei soggetti venuti a contatto con una persona poi risultata positiva al Covid-19”