Spaccio di droga in mezza Italia con base in terra di Siena: quattro arresti

Quattro arresti e sequestro di ingenti quantitativi di droga. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pordenone hanno smantellato un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti che operava tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana, compresa la provincia di Siena, in Valdelsa.

Partita circa due mesi fa, l’indagine ha permesso di individuare due distinte cellule di spacciatori, una operativa nella pedemontana pordenonese e l’altra nell’hinterland di Firenze e nella Val d’Elsa.

In particolare l’organizzazione con base operativa a Spilimbergo in Friuli Venezia Giulia si riforniva di stupefacenti da grossisti gravitanti ai confini tra le province di Siena e Firenze.

L’inchiesta, che ha sfruttato le tecnologie più moderne, con intercettazioni ambientali e telefoniche ed altri mezzi, non ha potuto fare a meno dei mezzi più tradizionali come il pedinamento degli indagati e dei veicoli a loro in uso, sia nella provincia di Pordenone, sia sull’asse Pordenone-Firenze.

Gli spacciatori, per scongiurare il rischio di essere individuati, avevano infatti allestito la loro base operativa nella provincia di Siena, a un centinaio di chilometri da dove operavano e dimoravano materialmente.

Una prima parte dell’operazione, sviluppata nella provincia di Pordenone,  si è perfezionata nella serata di lunedì 25 marzo, con il sequestro di circa 300 grammi di cocaina e circa 50 grammi di marijuana.

Al termine di questa prima fase, in un secondo intervento, a cui hanno preso parte militari della Compagnia Carabinieri di Poggibonsi, sono stati sequestrati circa 100 grammi di cocaina e più di 200 chili di marijuana, destinata ad alimentare il mercato dello spaccio al dettaglio del capoluogo toscano e del Friuli occidentale, con propaggini anche in Veneto.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone, ha visto il coinvolgimento della Procura della Repubblica di Siena e ha portato all’arresto di quattro persone: si tratta di tre uomini di nazionalità albanese e di una donna – moglie di uno dei componenti dell’organizzazione – di nazionalità italiana.