Covid-19, il sindaco contro il Governo: “Perché non si possono celebrare le messe?”

“Nel momento in cui noi consentiamo le visite ai familiari e permettiamo i funerali con 15 persone, perché non possiamo permettere la Messa con alcune forme di distanziamento sociale.? Se riapriamo e facciamo andare le persone in giro perché non consentiamo la Messa con gli stessi presidi sanitari con cui andiamo al funerale?”. La domanda la fa il sindaco Luigi De Mossi mentre interviene stamattina dicendo la sua sullo scontro che si è creato tra la Conferenza Episcopale Italiana e il Governo sulla possibilità di celebrare le funzioni religiose.

Anche oggi è dura la critica nei confronti delle scelte del Governo fatte per la fase due:“Samo stati soldati esemplari, i cittadini sono stati bravissimi. Adesso chiediamo delle indicazioni precise sennò rischiamo di vanificare un lavoro straordinario fatto per contenere il virus”. Le accuse ai Giallorossi accompagnano le accuse che il sindaco lancia al parlamentare dem Pier Carlo Padoan -eletto nel circolo di Siena nelle scorse elezioni del 2018- su banca Monte dei Paschi , ” non deve rispondere a me ma ai cittadini – sostiene-. Gli ho chiesto accortezza perché era lui il garante della banca, a lui ho fatto queste certe domande perché è un membro di quel partito che ha responsabilità gravi sul destino istituto e nella distruzione della città. Non deve rispondere a me ma a Siena”, e ancora una nuova stoccata al Pd ” ci sono motivi politici che non consentono di fare l’azione risarcitoria? Ci sono motivi tecnici che dobbiamo sapere?”.

“Entro domattina emetteremo un’ordinanza con dei provvedimenti per risolvere i problemi di commercianti, albergatori e per chiunque abbia un impatto economico sul territorio della città”, questo l’annuncio del sindaco di Siena Luigi De Mossi nell’odierna videoconferenza con la stampa. Tra le associazioni di categoria c’è molta preoccupazione “ma i nostri imprenditori sono dei veri combattenti”, afferma De Mossi, per cui ” ci saranno tanti problemi ma ci rialzeremo”. Per le strutture lavorative che riapriranno De Mossi chiarisce che ” sarà necessario introdurre locandine con i protocolli per lavorare in sicurezza. Bisognerà cambiare le postazioni, installare ogni tipo di mobilio per evitare contatto tra le persone”,e servirà “un idoneo uso dei mezzi detergenti e per gli spazi comuni ci dovrà essere una ventilazione continua”.

Dovrà essere predisposto “lo smart working, l’attività in remoto. Ci sarà il controllo della temperatura dei lavoratori: a chi avrà più di 37.5 gradi non sarà consentito l’accesso nelle strutture”.Una rivoluzione lavorativa, come viene ribadito stamani,  rappresenta un problema per bar e ristoranti ” diventeranno strutture che limiteranno e annulleranno la socialità con le persone -prosegue-“, la giunta lavora per limitare i danni economici che comunque , questo l’avvertimento del primo cittadino, ” ci saranno e ci saranno morti e feriti”.Sempre sul fronte di lavoro la riflessione si è spostata su Gsk e Whirpool, di cui il sindaco ha commentato positivamente l’accordo con i sindacati “che porterà alla sospensione della cassa integrazione per 260 lavoratori”, questo il suo parere mentre su Gsk ” c’è preoccupazione per i lavoratori che rischiano il licenziamento” . De Mossi, nello spiegare che ha cercato di contattare Rino Rappuoli, spera che la multinazionale possa evitare di andare avanti con licenziamenti e che la “manodopera possa essere riutilizzata per affrontare l’emergenza covid-19“.

Il punto della situazione nel comune di Siena sul contagio da covid19 . “I casi totali sono 124, non si registrati nuovi casi ma c’è stato un trasferimento in rianimazione alle Scotte, il numero sale a 3″, spiega De Mossi che poi ricorda che”è stato pubblicato il bando sostegno straordinario affitti  per lavoratori dipendenti e autonomi colpiti dall’emergenza covid19”. L’importo dei contributi sarà determinato da una somma pari al 50% degli affitto mensile più 300euro. I moduli sono accessibili a Palazzo Berlinghieri, al comando della Polizia Municipale o nel sito del Comune “la domanda è compilabile online – prosegue De Mossi”. L’epilogo è su uno dei punti più discussi del Dpcm del 26 aprile , quello delle visite ai congiunti.”Non so cosa dirvi. Da una prima interpretazione del decreto, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi per ‘congiunti’ si intendono parenti, affini, coniugi, conviventi, ma anche fidanzati e affetti stabili”,  così De Mossi che però conclude “c’è poca chiarezza: molte cose sono opinabili e si mette in difficoltà sia i cittadini che i membri delle forze dell’ordine che devono decidere”.

Marco Crimi

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