Siena, presunta violenza di gruppo, uno degli indagati parla: “Sesso sì ma consensuale”

Ci saranno accertamenti irripetibili sui telefoni cellulari dei quattro giovani indagati – di cui tre agli arresti domiciliari, quelli maggiorenni – di una presunta violenza sessuale di gruppo denunciata a Siena da una 21enne.

Gli esami tecnici riguarderanno anche il telefono della giovane aggredita e saranno eseguiti in incidente probatorio mercoledì 16 giugno in tribunale alla presenza dei legali, del giudice e dei consulenti per accertare la presenza o meno di alcuni video e foto relativi ai fatti contestati. “Vediamo se ci sono e dopodiché valuteremo il resto anche perché in casa c’erano tante altre persone”, ha detto Duccio Panti, avvocato di uno degli indagati raggiunti dalla misura cautelare del carcere.

“Il mio assistito ha parlato e dato la sua versione – è il commento dell’avvocato Danilo Lombardi, legale dell’altro indagato sentito stamani – abbiamo poi chiesto la revoca della misura cautelare, perché lui possa tornare a lavoro”. Le indagini si starebbero concentrando anche sugli altri partecipanti alla serata che si è tenuta in un’abitazione privata nel centro di Siena nella notte tra il 30 e 31 maggio e durante la quale sarebbe avvenuta la violenza. Alcuni partecipanti sarebbero già stati ascoltati dalla squadra mobile e altri lo saranno nelle prossime ore come persone informate sui fatti. Durante gli interrogatori di garanzia odierni i legali dei due indagati andati davanti al gip hanno chiesto al giudice la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Il pm Nicola Marini si è opposto. Lunedì 14 giugno si terrà il terzo interrogatorio di garanzia per l’altro arrestato, un calciatore tesserato per una società di serie A dove è in rosa nel settore giovanile. Lo stesso giocatore, raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare mentre si trovava a Messina, vanta già alcune presenze in serie A. Secondo quanto si apprende, fra tre dei quattro indagati ci sarebbero vincoli di parentela di vario grado.

KV