Imprenditore straniero nel mirino della Finanza, ecco come controllava bar, ristoranti e immobili a Siena

Misure coercitive e interdittive per 5 soggetti e il sequestro preventivo di disponibilità liquide, beni mobili ed immobili immobili di pregio tra Siena, Roma e Firenze, e le quote di una società che controlla numerosi ristoranti e bar situati nel centro storico di Siena, Firenze e Milano per un valore di 14 milioni di euro. Dodici indagati a cui vengono contestati a vario titolo i reati di auto riciclaggio, reati tributari, societari e contro il patrimonio. E’ il risultato dell’operazione Hidden Partner condotta dalle Fiamme Gialle senesi. Da stamattina la guardia di Finanza di Siena sta eseguendo un provvedimento di natura cautelare personale e reale emesso dai Gip del tribunale di Siena Alessandro Buccino Grimaldi e Ilaria Cornetti su richiesta del pm Siro De Flammineis.

Tra le misure cautelari anche quella del divieto di dimora e della sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni nei confronti di un alto funzionario pubblico accusato di corruzione. Per un agente di polizia municipale è stato invece disposto un provvedimento di sospensione dall’esercizio delle pubbliche funzioni. Anche il vigilie sarebbe coinvolto in un episodio di corruzione. In relazione ai delitti di corruzione sono stati sequestrati beni per un valore di 370mila euro  fra disponibilità liquide e beni immobili.

Nel dettaglio sono state attenzionate dagli investigatori due prime linee di finanziamento anomale (per oltre 11 milioni di euro) veicolate attraverso conti correnti stranieri ad una holding nazionale all’epoca dei fatti con sede a Siena. Le risultanze così ottenute hanno consentito di poter avviare mirate attività investigative, le quali sono state indirizzate alla ricerca dell’origine dei rilevanti fondi investiti, tramite la società holding senese, sul territorio provinciale di Siena, Firenze e Milano.

Tante le attività rogatoriali condotte all’estero, anche attraverso specifiche interlocuzioni con Eurojust, che hanno interessato numerosi stati coinvolti a vario titolo dai flussi documentali e finanziari (Svizzera, Cipro, Estonia, Lettonia, Francia, Isole Vergini Britanniche, Federazione russa e Austria per citare le principali).

Il complesso probatorio così acquisito è stato arricchito dal rilevante patrimonio informativo contenuto in decine di segnalazioni per operazioni sospette che in molti casi hanno ricevuto  puntuale riscontro nei risultati delle indagini.

Sono emerse plurime e rilevanti condotte evasive almeno per gli anni 2014 e 2015 commesse a livello infracomunitario(Estonia), per oltre 50 milioni di euro; autoriciclaggio, in considerazione del fatto che l’imprenditore straniero ha dapprima trasferito le somme provenienti dall’illecito risparmio d’imposta in società di diritto estero per poi reimpiegarle, sotto forma di finanziamenti, nella società nazionale al fine di consentire a quest’ultima l’acquisizione delle attività di ristorazione e bar e di importanti complessi immobiliari.

Nel quadro emergono anche reati societari afferenti alla non corretta esposizione in bilancio dei finanziamenti provenienti dall’estero commessi dagli amministratori di fatto e di diritto della holding senese (per 2 di questi è stato disposto il divieto di esercitare uffici direttivi nelle persone giuridiche e nelle imprese) e reati fiscali, riconducibili al trattamento contabile riservato ai finanziamenti esteri verso la società senese.

Vengono inoltre contestati numerosi episodi di appropriazione indebita da parte degli amministratori della holding senese, in concorso con i rappresentanti legali di altre società nazionali, che si sono appropriati di svariati milioni di euro nella disponibilità della holding per effettuare alcune operazioni societarie e commerciali, di natura puramente speculativa.