Siena, nel 2022 sono 65 le nuove richieste d’aiuto a ‘Donna chiama donna’. Sempre di più le ragazze vittime di violenza

Nei primi dieci mesi del 2022 sono sessantacinque le donne che si sono rivolte allo sportello dell’associazione Donna chiama donna. Il dato è in crescita rispetto agli anni della pandemia e segue il trend dei numeri del pre-covid.

E per Donna chiama donna questo è un segnale che rappresenta un Giano bifronte: da un lato stanno tornando le richieste d’aiuto da parte di chi è vittima di violenza, dopo un periodo dove il grave fenomeno, a causa della pandemia e di una convivenza forzata con i compagni, restava sommerso; dall’altro però è stato rilevato come si sia abbassata l’età media di chi chiede aiuto  (dai 25 ai 40 anni, ndr), con ragazze di appena 18 anni che si presentano di fronte all’associazione.

A scandire nel dettagli i dati è Rossana Salluce, vice-presidente dell’associazione, durante una conferenza per un’iniziativa congiunta con Terrecablate e Virtus Siena. “Questo è un problema importante per il nostro territorio – afferma-. Ed il 70% di chi si rivolge alle nostre strutture è originaria di Siena e provincia”.

Secondo Salluce, per riuscire a superare questo grave fenomeno, è necessario un cambiamento culturale della società italiana. Ecco perché Donna chiama donna vuole organizzare progetti di sensibilizzazione nelle scuole ed ecco anche il motivo della conferenza odierna: i cestisti della Virtus infatti, nella gara casalinga della prossima domenica, indosseranno una maglia con lo slogan “Facciamo squadra contro la violenza” e con i simboli di Terrecablate e Donna chiama donna.

Ma non solo: i giocatori saranno accompagnati dalle ragazze che si allenano nelle giovanili della squadra.  “Il settore femminile è ripartito qualche stagione fa e sta vivendo un vero boom – puntualizza il ds rossoblù Gabriele Voltolini-. La nostra campagna vuole focalizzarsi su un problema che purtroppo è presente anche nel mondo dello sport”.

“Credo non sia mai abbastanza l’attenzione verso queste tematiche”, è la chiosa di Marco Turillazzi, amministratore unico di Terrecablate che ha poi ricordato l’impegno del Consorzio nell’aiutare gli ultimi, come nel caso dei vestiti e delle scarpe donate ai migranti pakistani”.

MC