Siena e la conferenza mondiale sul clima

I rappresentanti dei Paesi aderenti alle Nazioni Unite sono da ieri al lavoro per raggiungere un’intesa sul contenimento del riscaldamento globale: l’obbiettivo è quello di fermare il surriscaldamento entro i 2 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale.

Dall’Università di Siena, da anni impegnata in progetti di ricerca e promozione sui temi dello sviluppo sostenibile, arriva l’auspicio che la conferenza di Parigi raggiunga accordi positivi per il futuro dell’intero pianeta.
Dopo l’adozione dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile approvati dall’assemblea generale di New York lo scorso settembre – ha detto il rettore dell’Ateneo Angelo Riccaboniora le Nazioni Unite, nella conferenza appena avviata a Parigi, si impegnano per arrivare a un accordo comune in difesa del clima, per evitare una catastrofe irreversibile in un futuro ormai poco lontano. Preservare la biodiversità e mitigare gli effetti del cambiamento climatico sono obiettivi che possono essere realizzati senza mettere in discussione la possibilità che tutti i Paesi conseguano condizioni economiche migliori, grazie al concetto di sostenibilità dello sviluppo. Conciliare fra loro i temi della sostenibilità sociale, ambientale ed economica è infatti la vera sfida: ecco perché il tema non interessa più soltanto i Paesi in via di sviluppo ma tutte quante le comunità del mondo. Con l’adozione degli Sustainable Development Goals e della connessa Agenda 2030, due mesi fa sono state lanciate le premesse per una svolta epocale e per un grande segnale di speranza. Se sarà possibile varare anche l’accordo sul clima, il pianeta potrà guardare a un futuro migliore, di maggiore equità sociale ed economica e di pace“.
L’Università di Siena coordina per l’area del Mediterraneo la rete di ricerca Sustainable Development Solutions Network, lanciata nel 2012 da Ban Ki Moon come iniziativa ONU. Della rete fanno parte molte Università del mondo, che giorno dopo giorno lavorano per la promozione della sostenibilità ambientale e sociale nella ricerca, nella didattica, nelle attività istituzionali.