Siena, il sindaco e la Confindustria al premier Conte: “Fateci riaprire le imprese strategiche”

L’economia della Toscana del sud non può aspettare che si verifichino su tutto il territorio nazionale le condizioni della riapertura, è necessario fare una valutazione di territorio e delle condizioni necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori per la prevenzione del contagio da Covid19; ci sono interi settori che, se la chiusura si protrarrà fino ai termini del 4 maggio, rischiano di perdere completamente le condizioni economiche ma soprattutto di mercato atte a garantire la continuità aziendale”. Così inizia la lettera congiunta dei sindaci e dei presidenti delle Provincie di Siena, Arezzo, Grosseto e del presidente di Confindustria Toscana Sud – tra i firmatari ci sono logicamente anche Luigi de Mossi e Silvio Franceschelli-. L’appello è rivolto al Presidente del Consiglio Conte, al Capo della Task Force Fase 2 Vittorio Colao ed al Presidente della Regione Rossi

Si rischiano effetti drammatici sull‘occupazione del territorio, questo l’allarme contenuto nell’appello che poi chiede la riapertura anticipata di alcune strutture:”le imprese che possono dimostrare ordinativi da eseguire con particolare riferimento a quelle che esportano e che rischiano penali per mancate consegne e/o la perdita di clienti sul mercato; le imprese la cui chiusura determina un forte rischio occupazionale- prosegue l’appello-; quelle che per operare possano dimostrare la possibilità di reperimento materie prime e/o servizi senza aggravare in maniera significativa, in termini di mobilità, le misure di restrizione agli spostamenti previste dalle normative nazionali di contenimento della diffusione del covid-19; le imprese che per dimensioni e settore operano in filiere strategiche per l’economia del territorio”

Riaprire urgentemente le imprese ad alto valore strategico per l’economia della Toscana del sud. Questa la richiesta dei firmatari che però chiedono anche che tra le aziende si rispettata“l’applicazione di protocolli di sicurezza in modo da proteggere al massimo i propri lavoratori” , affermano i firmatari che quindi spiegano che a tal fine “deve essere stilato uno specifico accordo aziendale in cui sia previsto un documento dettagliato circa l’applicazione delle procedure di sicurezza, ivi compresa la gestione del rischio in itinere. I soggetti firmatari chiedono quindi che venga istituito  nelle Prefetture delle province un comitato ad hoc con la finalità di autorizzare in maniera specifica le domande di apertura immediata delle aziende che rispettino i criteri di urgenza e sicurezza stabiliti”.Â