Siena Ideale: “Famiglie e piccole imprese chiedono concretezza all’amministrazione”

L’associazione Siena Ideale ha rilasciato una nota dove sottolinea “il crescente disagio socioeconomico”. “In questi giorni il transatlantico di Montecitorio – si legge – assomiglia sempre più al Titanic dove si ballava e si brindava sul ponte delle feste mentre la nave si dirigeva inesorabilmente verso l’iceberg fatale. Ovviamente a Roma non si balla né si brinda, ma certo si dà luogo a cerimoniali e riti sempre più distanti dalla gente che non riesce a capire come non si possa trovare una sintesi politica su una persona competente e di prestigio (ed in Italia ne abbiamo tante) in grado di ricoprire la carica di Presidente della Repubblica. E questa sintesi è tanto più necessaria ed urgente in un momento dove le emergenze si sommano alle emergenze. Alla crisi pandemico e sanitaria, si va a purtroppo a sommare la crescita inaspettata dell’inflazione e dei rincari energetici che vanno a colpire duramente non solo le famiglie ma anche le aziende, ostacolandone i piani sviluppo mentre il debito pubblico continua a crescere.  Sono state diffuse proprio oggi le stime del Fmi che rivedono verso il basso le previsioni di crescita del nostro paese, andando ad incrinare gli ottimismi diffusi per una forte ripresa economica in grado di proiettarci verso una duratura prosperità. Infatti, il Fondo monetario internazionale stima per l’Italia una crescita del Prodotto interno lordo pari al 3,8%, contro una media dei paesi dell’area Euro pari al 3,9%: una crescita, insomma, che rallenta e si colloca sotto quella europea”.

“Gli italiani percepiscono questa situazione ed esprimono sempre più la loro preoccupazione come il grafico sottostante dimostra con il 38% degli intervistati che manifesta pessimismo sugli andamenti economici. – continua – Per far fronte al disagio crescente mi sembra appropriata e da condividere la proposta fatta dal difensore civico della Liguria di intervenire prioritariamente sul “caro bolletta”.  Oltre alla dilazione del pagamento delle bollette insolute fino a dieci rate ha lanciato l’idea di intervenire sulle “voci” che non riguardano la “quota energia”, cioè il consumo effettivo di luce e gas e quindi senza penalizzare le aziende fornitrici”.

“E, aggiungo io, si potrebbe sfruttare il Bonus sociale energia, – si legge ancora nel comunicato firmato da Alfredo Monaci – che ora è previsto nelle due forme di aiuto in presenza di disagio economico e fisico, riformandolo per far fronte alle pressanti esigenze attuali, intervenendo soprattutto sul disagio economico, ampliando in modo significativo la platea attuale degli aventi diritto. Attualmente, infatti, il bonus viene riconosciuto alle famiglie con un Isee fino a 8 mila 265 euro, alle famiglie con almeno 4 figli a carico e indicatore Isee non superiore a 20mila euro e ai titolari del reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza”.

“La “ratio” che sta alla base dell’istituzione da parte del governo del bonus energia – conclude – è proprio quella di temperare gli effetti dei rincari energetici e dell’inflazione, introducendo uno sconto sulla bolletta alle fasce meno protette della popolazione. Perché allora non innalzare la soglia del reddito per includere anche le famiglie del ceto medio ed estendere il bonus anche alle ditte individuali alle piccole e medie aziende commerciali e artigianali che popolano i nostri territori? Anche a Siena si dovrebbe intervenire, analogamente a quanto succede a livello nazionale, sulle tasse a fronte dei servizi erogati dalle Multiutility locali (Acquedotto e TARI), riducendo i loro profitti, che in questo periodo di crisi che investe famiglie e imprese, sono immorali. Inserendo anche le piccole e medie imprese il Bonus non sarebbe più solo un aiuto “a posteriori”, come quello delle famiglie, dato cioè come correttivo di situazioni già avvenute, ma un aiuto che produce effetti positivi per il futuro, dando “respiro” agli operatori economici, mettendoli in grado di programmare le proprie attività con maggiore tranquillità”.