Siena, Forza Italia pungola De Mossi: “No ad attività non adatte al centro storico, seguiamo Firenze”

Un regolamento “per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico”. Se ne è dotata Firenze due anni fa ed adesso lo chiede a gran voce Forza Italia Siena al sindaco Luigi De Mossi.

L’idea è dunque quella di seguire il Capoluogo della Regione – ma anche città come Lucca –  . La goccia che ha fatto traboccare il vaso? L’ipotesi di una prossima apertura di un’impresa cinese in un fondo, al momento vuoto, in Banchi di Sopra. Un negozio storico se ne va e ne arriva uno nuovo che è il ‘classico’ esempio di una Siena che sta cambiando il suo volto. Un fenomeno questo che però non piace a gli azzurri  che hanno deciso di  dire ‘stop’.

Da qui la proposta che sarà portata a De Mossi nei prossimi giorni. Il punto centrale, di quelle che sono le finalità di Forza Italia,  lo si può capire leggendo l’articolo 1 del Regolamento fiorentino che pone tra i suoi obiettivi la tutela del centro storico da quegli elementi, si legge, che portano tra l’altro alla lesione dell’identità culturale e storico-architettonica della città.

Firenze, fino al maggio 2023, ha posto grossi limiti per l’insediamenti delle nuove attività, ha vietato il trasferimento delle stesse dall’esterno all’interno del centro storico ed ha vietato l’ampliamento della superficie di vendita, di somministrazione o di esercizio attraverso l’annessione di locali adiacenti. Lo stop c’è anche per la vendita di prodotti come rottami, legname o materiale per l’edilizia e per chi vuole trasformare il proprio esercizio se questo facesse parte della lista di attività storiche fiorentine.

Ma non solo: agli alimentari viene chiesto di offrire anche prodotti di filiera corta e tipici del territorio; in alcune vie, come Tornabuoni, sono ammessi pochi commercianti come quelli d’artigianato, alta moda, arredamento. E in Ponte Vecchio non c’è spazio per bar e ristoranti. Inoltre gli esercizi che non fanno parte delle cosiddette attività storiche non possono esporre o pubblicizzare gli alcolici.

Proprio la lotta al consumo dell’alcool occupa la seconda parte del regolamento: la vendita ‘da asporto’  è vietata dalle 21 alle 6, mentre dalle 2 alle 6 scatta il divieto di somministrazione nei bar (dalle 24 alle 7 per chi fa somministrazione in aree o spazi pubblici); sono proibiti il consumo e la vendita per quei gruppi che fanno l”alcol tour ‘ ed anche la promozione, con sconti e offerte, delle bevande.

Marco Crimi