Al Santa Maria della Scala ancora pochi giorni per sfogliare le migliori ‘pagine’ di Pablo Echaurren

Quaranta elementi fra libri, fumetti, acquerelli, collage ed illustrazioni che hanno caratterizzato il percorso artistico ed editoriale di uno dei più famosi artisti italiani contemporanei. Rimangono ancora pochi giorni per visitare l’esposizione PaginEchaurren allestitanei locali della Bilbioteca e Fototeca Giuliano Briganti al Santa Maria della Scala.

La mostra che si concluderà il 5 marzo 2020 è visitabile dal lunedì al giovedì tutte le mattine 10 – 13, il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio 15 – 17. Pablo Matta Echaurren, figlio di Sebastian (Roberto) Matta e fratello di Gordon Matta Clark, inizia la sua carriera giovanissimo quando, sul finire degli anni sessanta, Gianfranco Baruchello lo accoglie ‘sotto la sua ala’ e lo fa conoscere al gallerista Arturo Schwarz che organizzerà per lui mostre a Zurigo, Basilea, Berlino, New York, Philadelphia.

Fra i primi studiosi che hanno segnalato il valore del suo operato, troviamo oltre ad Emilio Villa, Henry Martin, Achille Bonito Oliva, anche Giuliano Briganti, all’epoca docente di Storia dell’arte dell’Università di Siena. Questi lascerà alcuni scritti sul promettente artista, di cui ricordiamo “Segnalati Bolaffi 1973” e una recensione su “La Repubblica”, del 27 febbraio 1976.

L’esposizione si pone come un grande libro d’artista, le sue opere diventano pagine da scoprire e da sfogliare percorrendo i locali della biblioteca, in un percorso che mette in evidenza l’incredibile ecletticità di Echaurren in una grande varietà di stili, influenze e tecniche.Le opere degli esordi ad esempio denotano un’attenzione scientifica naturalistica da parte dell’autore nei confronti dei soggetti sui quali si sofferma ritraendoli in piccoli dettagliatissimi quadratini disposti sequenzialmente (ricordiamo la celebre copertina di ‘Porci con le ali’ del 1976).

Dagli anni ’80 la sua produzione diventa sempre più difficilmente collocabile all’interno dei generi del panorama artistico di quegli anni e si distingue sempre più per una contaminazione di ‘alto’ e ‘basso’, di arte pura e arte applicata, di stili che si estendono dai collage dal richiamo futurista alla comic art. Tramite le ‘pitture parlanti’ o ‘vite disegnate’ Echaurren intreccia arti come poesia, letteratura e disegno tracciando le biografie illustrate di personaggi come Tazio Nuvolari o Pablo Picasso.

Nel corso degli anni Ottanta e Novanta l’attività grafica di Echaurren si intensifica attraverso a collaborazione con periodici  quali ‘Frigidaire’, ‘Comic art’, ‘Alter Alter’, ‘Linus’,’Frizzer’, ‘Il Grifo’ ecc., e con l’uscita di libri di narrativa d’autore a fumetti, incoraggiato dall’amico Vincenzo Mollica, giornalista e cultore di comic.

Spirito di ricerca e implacabile attività, sono alla base della brillante professione di questo artista, non ascrivibile ad una precisa categorizzazione, dalla personalità poliedrica e anticonformista, divenuto per molti un imprescindibile modello generazionale. Definito dalla critica un ‘genio eclettico’, l’artista si caratterizza attraverso pittura, illustrazione, graphic novel, ceramica, collage, stoffe, gioielli, video, musica, scrittura di libri, in un concetto di arte sentita come “virale”.