Siena e la Giraffa salutano Fabio Caselli

Sta per tornare nella sua Giraffa, ma ci tornerà per l’ultimo saluto.

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Eppure, di sicuro, non avrebbe voluto altro addio e altra immagine se non quella del rione e dei colori che ha amato da sempre.
Fabio Caselli è morto nella tarda serata di ieri e lascia il vuoto sia nella sua Contrada che nella città, soprattutto nella Siena bella di un passato che sembra lontano ma non lo è affatto.

 

Fabio era un galantuomo del Palio e della vita, garbato e acuto. Verrà ricordato di certo come il condottiero del cappotto della Giraffa del 1997, per il suo rapporto con Beppe Pes ma anche per aver cresciuto, paliescamente parlando, un gruppo di mangini secondo la filosofia del percorso che lui per prima aveva fatto, imparando il Palio per poi gestirlo. Basti pensare a Pietro Bazzani, poi capitano. Ma aveva cresciuto anche fantini, se si pensa al rapporto costruito dall’allora tenente Francesco Fusi con Albertino Ricceri.

Fabio Caselli aveva fatto un lungo percorso passando da Società a Contrada fino al Palio, dove ha raggiunto la massima espressione con il cappotto. È stato anche priore, nel primo decennio degli anni Duemila. Spesso, poi, deputato della festa e ispettore di pista. Un uomo di Siena davvero, di quelli mai sopra le righe anzi,  alla luce dei riflettori preferiva quella dei braccialetti che illuminano le strade del rione. È a uomini come lui che il Palio deve molto: a lui e ad altri dirigenti del recente passato che hanno segnato la storia in Piazza e fuori.

Fabio Caselli raggiungerà oggi alle 15 la chiesa della Giraffa ed è qui che, domani alle 14.30, si svolgeranno i funerali.

Katiuscia Vaselli