Siena diventa Chiesa Metropolitana: il ‘giallo’ della data

Il 23 aprile 1459 sotto il pontificato di papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini è stato da poco innalzato al soglio pontificio: il 19 agosto dell’anno precedente) eleva il Vescovado di Siena ad Arcidiocesi e sede metropolitana e le assegna, come suffraganee, le diocesi di Chiusi, Grosseto e Sovana, che appartenevano alla Provincia Romana, oltre a Massa Marittima che fino a questo momento era di pertinenza della Chiesa Metropolitana di Pisa. Il Capitolo del duomo diventa, così, “Capitolo Metropolitano” ed è lo stesso Pio II a riscriverne gli Statuti la cui stesura viene affidata al Canonico vaticano Agapito Rustici.

Se il 23 aprile è la data ufficiale dell’elezione della chiesa senese a metropolitana e così è sancito dall’annuario pontificio, in realtà alcuni storici, in passato, nel narrare gli eventi di quei giorni lo anticipano al 19 aprile. Scrive così, ad esempio, Girolamo Gigli (1660-1722) nel suo “Diario Senese” alla data proprio del 19: “Ritrovandosi in Siena Pio II nell’anno 1459 eresse il Vescovado senese in Arcivescovado, dando il primo pallio (inteso, come paramento sacro, logicamente n.d.r.) ad Antonio Piccolomini de’ Signori di Modanella Vescovo LXXIV di questa Patria, e facendo suoi suffraganei 4 Vescovi, di Chiuci, Sovana, Massa, e Grosseto; volendo che gli altri due di questo dominio, cioè Pienza sua, e di Montalcino, non avessero altra soggezione che alla S.Sede”. La lezione di Gigli viene accolta dagli altri storici ed eruditi Settecenteschi e ottocenteschi sia nelle storie di Siena, sia nella stesura della stessa vita di Pio II come Giovanni Antonio Pecci nel suo “Storia del Vescovado e della città si Siena”, per fare solo un esempio.

Questa data del 19 aprile è stata accolta anche da storici della chiesa moderni anche rifacendosi al resoconto di quel soggiorno di Enea Silvio Piccolmini nella nostra città secondo alcuni dei quali egli partì proprio il 23 aprile. La direzione era Mantova dove aprì il Concilio il 1° giugno: l’intento era organizzare una spedizione contro i turchi che nel 1453 avevano tolto Costantinopoli alla Cristianità. Dunque se Enea Silvio Piccolomini avesse lasciato Siena il 23 aprile non avrebbe potuto certo procedere all’atto verso in nostro Vescovado ed allora, forse, il 19 aprile 2020, quando il nostro allora Arcivescovo, oggi Cardinale, Augusto Paolo Lojudice ha ricordato l’erezione a Chiesa Metropolitana ed indossato il pallio durante la messa chissà che non abbia “beccato” la data giusta. Per i nostri amati Gigli e Pecci sicuramente si.

Maura Martellucci
Roberto Cresti