Siena dà l’addio a Gabriello Lorenzini, alla Piazza mancherà un… colonnino

Le sirene che corrono veloci per le strade del centro, verso l’ospedale, sono due volanti della polizia che scortano automedica e ambulanza perché c’è troppa gente in giro e rallenta in qualche modo il tentativo di salvare una vita, poi le telefonate e le informazioni e le voci che rispondono “era Colonnino, ha avuto un malore” e dopo un attimo nuove telefonate che confermano che “non ce l’ha fatta” e in cinque minuti appena tutta la città sapeva già e già parlava: Gabriello Lorenzini, da tutti conosciuto come Colonnino, se n’era andato.

Ed è un racconto tutto d’un  fiato perché così sono andate le cose. In pochi minuti Siena sapeva e salutava un altro personaggio dei giorni più vivaci e colorati della città. Siena ieri sera ha salutato Gabriello Lorenzini, Lello, con la pesantezza sul cuore per un uomo che ci ha lasciati a soli 68 anni e per la consapevolezza che dopo questo 2020 la città sarà molto, molto più povera perché ha dovuto salutare diversi personaggi che hanno contribuito a scrivere la storia.

E soprattutto, credo di poterlo affermare senza essere smentita, perché sappiamo tutti, non soltanto i contradaioli della Tartuca, che se n’è andato uno di noi.

Lello, il professor Colonna “professore di lettere e cartoline”, era andato in pensione da non molto. Era stato infermiere, un bravo infermiere e  viveva da solo da oltre quattro anni, da quando la mamma Marisa se n’era andata e qualche mese dopo lo aveva lasciato anche sua sorella, Cinzia. Lello lascia due figli, che abitano però da sempre in Brasile.

Scrivere di Colonnino non è possibile con poche parole se si fa riferimento ai tantissimi aneddoti e alle sue battute, intelligenti e pungenti, perché Lello era un uomo molto acuto e riusciva a dire molto anche attraverso i soprannomi mitici attribuiti a persone e anche a Contrade. Aveva creato un suo personalissimo dizionario di neologismi che tutti noi abbiamo imparato e tutti usiamo, anche se molti non lo sanno. Ci sono ormai espressioni, parole che tutti dicono e che appartengono a lui. Gli veniva spontaneo, che avesse una serata brillante o meno (un esempio è nella foto qui sotto, un fine serata dei festeggiamenti dello Straordinario, in Società con Adù Muzzi, il capitano Gianni Cortecci e Marco Fabbri) catalizzare l’attenzione.

“Siamo molto tristi per la tragica morte del nostro contradaiolo Gabriello Lorenzini, che ha lasciato noi Tartuchini con il cuore infranto e Siena più povera e triste. Ci mancheranno le serate trascorse insieme e le sue battute, mai banali. Arrivava all’improvviso in Società e l’attenzione si spostava subito su di lui. Ti stupiva sempre e non ti sembrava possibile che in una frazione di secondo riuscisse a catalizzare la discussione. Sapeva farsi ascoltare e ti lasciava a bocca aperta per la sua lucidità e per le battute che centravano sempre il punto saliente del discorso. Come la mamma Marisa, non è mai stato un debole ed hanno corso insieme incontro al destino in maniera consapevole. Io gli ho voluto bene. Da oggi alla nostra splendida piazza mancherà un Colonnino, sarà impossibile sostituirlo” ha commentato con amarezza il priore della Tartuca, Antonio Carapelli.

Il feretro è esposto all’obitorio e alle 18 arriverà nell’ Oratorio della Contrada della Tartuca. Il funerale si terrà domani mattina, 13 agosto, alle 9 poi Gabriello verrà accompagnato nel suo ultimo viaggio al cimitero del Laterino.

Ciao, Lello!

Katiuscia Vaselli

(grazie ad Antonio Gigli per la foto di copertina)

 

 

mi piace aggiungere un sonetto che Francesco Vannoni ha scritto appositamente per lui

CIAO LELLO

“Ora butta all’aria ‘l Paradiso!
Chè mi ci devi mette a ogni costo”
T’immagino Lassù, che col sorriso,
rivolto a me fai:” Trovami un posto!

Ne la Commedia dove hai diviso
l’anime de’ Senesi, trova tosto,
il modo di fammi entra’ preciso
nel Ciel de’ tartu”ini che ha’ composto”.

“O Lello, ‘un lo so se so’ capace
perché so’ altr’e un poeta ami’o mio,
ma di certo Colui ‘he dà la Pace

t’ha già portato ‘n quell’Eternità
ch’è di quell’anime vicine a Dio,
per sempre nel cuore di questa Città”.