Siena coperta di neve: e così iniziò l’annus horribilis 1348

Era il dì 22 gennaio dell’anno 1348, a Siena il grande freddo e la tanta neve di quei giorni non davano tregua, le fonti, i pozzi e gli abbeveratoi erano tutti gelati, per le strade si camminava a malapena, il manto di neve misurava come “mezzomo” ovvero 2 piedi e mezzo romani che equivalevano a circa 72 cm. e oltre a questo, di lì a poco, la città si troverà a fare i conti anche con gli inizi della terribile peste nera.

In quei tempi, infatti, si credeva che in occasione di terremoti o di estremi eventi meteorologici si liberasse dal ventre della terra o dal cielo aria “pestilenziale”. Il 25 gennaio si ebbe in Friuli un terribile terremoto, le cui scosse furono avvertite e causarono distruzione addirittura fino in Germania e in Italia centrale. Siena avvertì bene la scossa e tale sisma fece impaurire tutta la povera gente che si riversò in strada e nei luoghi aperti. Adulti, vecchi e bambini impauriti pregavano la Madonna ma sembrava non servisse, la sera/notte dello stesso giorno “dalla ora dodicesima alla ora terza” (ovvero dalle 18 alle 24) cadde a terra un altro piede di neve (29 cm.) che aggiunto al gelo e al terremoto volevano dire che la terra e il cielo erano in collera con la popolazione. Molti cronisti videro in questo terremoto e nell’ondata di freddo e neve dirette connessioni con l’arrivo della peste che alcuni mesi più tardi investì in pieno la nostra città provocando migliaia di morti.

Iniziò così quel 1348. Un anno che avrebbe mutato il corso della storia di Siena e di molte altre città in Europa e nella confinante Asia e oltre. L’ondata di freddo che dette l’avvio a questo terribile anno durò, dunque, oltre un mese, creando grossi disagi e vittime, preparando, in qualche modo (con scarsità di cibo, raccolti, indebolimento fisico) terreno fertile al morbo pestilenziale che arrivò a Siena, presumibilmente, in aprile.

Maura Martellucci

Roberto Cresti