Siena, Confesercenti e Confcommercio: “No a nuovi insediamenti commerciali”

“Il piano operativo attuale prevedrebbe nuovi insediamenti per almeno altre 10 superfici di vendita nel territorio comunale; un ampliamento che non trova giustificazioni nell’andamento insediativo”. Questa è quanto viene fuori dalla conferenza stampa congiunta indetta da Confcommercio e Confesercenti.

“Il piano strutturale attualmente vigente – spiega Nannizzi, presidente di Confesercenti – è del 2007, il che vuol dire che risale ad una situazione socioeconomica e culturale completamente diversa”. Continua Nannizzi: “Quel piano prevedeva che la popolazione di Siena arrivasse ad oltre 60.000 abitanti già nel 2015; nella realtà dei fatti ci siamo fermati intorno ai 54.000. Già questo dato basta a spiegare la differenza tra quel piano e la situazione attuale”. “La nostra strada – conclude – deve essere quella di proporre progetti fattibili nel prossimo quinquennio”.

Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio, dopo aver a sua volta sottolineato l’inadeguatezza del piano strutturale, si sofferma sull’importanza del centro storico. “Il centro storico – spiega – è l’area più particolare: ha un valore artistico, storico e culturale che rende necessaria una grande sensibilità per potervi operare”. “Tutt’oggi il centro – continua Pracchia – rappresenta un modello molto ancorato alla tradizione e non ci sono stati cambiamenti demografici tali da suggerire ampliamenti alla rete distributiva”.

Valter Fucecchi, direttore di Confesercenti, ha sottolineato che “l’ampliamento di 5.000 metri in via Massetana non è strettamente necessario, in quanto l’area meritava piuttosto di essere migliorata o riprogettata”. “Siena merita più qualità – continua Fucecchi – non di far nascere altre strutture che porterebbero problemi agli esercizi già presenti”.

Il presidente di Confcommercio, Stefano Bernardini, conclude la conferenza spiegando che l’obbiettivo della conferenza stampa era quello di riassumere mesi e mesi di lavoro in pochi minuti. “Ci preoccupa – spiega Bernardini – questo piano strutturale pensato nel 2007, visto anche che del cambiamento occorso alla città ne è stato tenuto conto in minima parte”. “Noi non vogliamo essere in contrasto con l’amministrazione comunale – conclude Bernardini – ma abbiamo portato le nostre controdeduzioni sperando in un confronto che per ora sul tema non c’è stato”.

Sul caso è intervenuto anche il consigliere comunale Pd Bruno Valentini:”il documento approvato dalle associazioni di categoria del commercio relativamente alla pericolosità di nuove previsioni di medie e grandi superfici di vendita è finalmente un atto che irrompe in una scena politica abbastanza stagnante e dice parole chiare e ragionevoli”, commenta.”Parte dalla semplice rilevazione della stabilità demografica e dal progressivo calo della popolazione studentesca fuori sede, per constatare che non c’è alcuna necessità di potenziare l’offerta commerciale. Al contrario, il Piano Operativo adottato e che potrebbe essere approvato entro l’anno ne prevede ben dieci in più, fra i quali un grande centro commerciale ad Isola d’Arbia -aggiunge-, senza fra l’altro considerare adeguatamente l’impatto sulla viabilità e la mancanza di adeguate infrastrutture che devono essere realizzate preventivamente agli eventuali nuovi insediamenti di vendita”.

Emanuele Giorgi