L’arte cinese arriva a Siena. La città ospiterà la Nantong Week

“Con il museo di Nantong c’è un patto su uno scambio culturale. Organizzeremo a breve la Nantong Week a Siena con alcune mostre, si tratta per lo più di esposizioni sul ‘contemporaneo’. Anche da loro ci saranno eventi che valorizzeranno le nostre opere”. Con queste parole il sindaco di Siena Luigi De Mossi ha annunciato il raggiungimento di uno degli obiettivi della delegazione senese che si è recata in Cina. Ma gli accordi però non si fermano solo ad un ambito artistico e durante la conferenza stampa odierna,la delegazione ha parlato del lavoro svolto durante quei sei giorni di ottobre nella regione dello Jiangsu. “Per lo sport – prosegue il sindaco-, il nostro assessore di competenza Benini ha dato la disponibilità, a ricevere la squadra di giavellotto della Repubblica popolare cinese che verrà in Europa a fare una serie di competizioni”.

De Mossi ha inoltre ricordato l’importanza della double degree ottenuta dall’Istituto Franci che faciliterà l’interscambio culturale tra i giovani compositori senesi ed asiatici. ” Qui rientra anche un altro importante aspetto – continua il primo cittadino -. Per la double degree arriveranno 100mila euro di finanziamenti da Nantong per i loro compositori che verranno a formarsi qui. Noi allora dobbiamo preparare la migliore accoglienza nei confronti di questi, garantendo alloggi e servizi. Questo permetterà anche una ricaduta economica positiva nel nostro territorio”.

E sull’argomento dell’accoglienza e degli alloggi si trova d’accordo anche il rettore dell’università Francesco Frati. L’ateneo garantisce al 15-20% dei propri immatricolati fuorisede una casa o un appartamento ma l’obiettivo fissato in conferenza stampa è quello di raggiungere un percentuale decisamente maggiore.

“Possiamo offrire un modello di città campus. Con il rettore dell’università per stranieri Pietro Cataldi stiamo pensando a dei progetti congiunti per rendere ancora più attrattiva Siena – commenta Frati-. Abbiamo lavorato molto sul trasferimento di competenze e di know how. A Nanchino abbiamo visitato un centro aerospaziale dell’università locale e con loro c’è l’intenzione di sviluppare una collaborazione Joint,  sarà finanziata da i fondi Ue e ci lavoreranno le facoltà di Ingegneria ed Economia. Tanti però sono gli argomenti al tavolo di discussione: si è parlato anche di intelligenza artificiale e scienze della vita”.

Nel confronto tra la due parti  si è anche parlato di medicina. Dal 2009 sono stati 1500 i giovani cinesi venuti a formarsi al policlinico Le Scotte, questo fa capire quanto sia florido il rapporto tra Pechino e l’Aou senese. La cooperazione internazionale continua anche nel 2019 con il rinnovo dell’accordo che venne sottoscritto nel 2016 con l’ospedale di Nantong e che prevede  attività di scambio in ambiti di formazione teorica a breve e medio termine, meeting con esperti e scambio di buone pratiche.

“In Cina c’è una cultura millenaria per la medicina – afferma Valtere Giovannini, direttore dell’azienda -. Se noi occidentali siamo famosi per guarire in modo tempestivo le lesioni, loro hanno la straordinaria capacità di capire la malattia del paziente e capire i suoi bisogni. Le grandi sfide  in sanità si affrontano insieme e sapere che adesso anche i nostri ragazzi potranno formarsi là ci riempie di orgoglio”.

“Con Toscana Life Sciences abbiamo gettato dei semi per valorizzare poi qui le nostre ricerche e le nostre attività sui vaccini e sulla medicina personalizzata- conclude Andrea Frosini, Tls-. Abbiamo incontrato i nostri omologhi nello Jiangsu. Possiamo dare molto in questa collaborazione e possiamo mettere in campo le nostre competenze.  Con la Cina abbiamo dato vita ad un progetto europeo di collaborazione che partirà a febbraio 2020 e durerà 4 anni, vi partecipano quattro regioni del continente: l’obiettivo è riuscire a vendere le nostre tecnologie”.

Marco Crimi