Siena, bufera sul professore pro Hitler, convocato d’urgenza il Senato Accademico. Frati: “Non è escluso il licenziamento”

E’ stato convocato per il primo pomeriggio, in forma urgente, il Senato Accademico dell’Università di Siena. L’inizio di settimana non è stato dei migliori per l’Ateneo senese che, nel tempo di un cinguettio di twitter, si è trovato in mezzo alla bufera a causa delle esternazioni pro Hitler da parte del professor Emanuele Castrucci, docente di filosofia del diritto all’università di Siena.

“Vi hanno detto che sono stato un mostro per non farvi sapere che ho combattuto contro i veri mostri che oggi vi governano dominando il mondo”, la frase, accompagnata da una foto di Hitler, apparsa il 30 novembre sul profilo twitter del professore.

Si sono scatenati politici e giornalisti a livello nazionale e il rettore Francesco Frati, dopo aver commentato a caldo “Il professor Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità”, ha invece appena ribadito che le conseguenze saranno pesanti e potrebbero arrivare al licenziamento del professor Castrucci.

Frati ha espresso una ferma condanna per le “vergognose esternazioni del prof Castrucci” che “offendono la sensibilità dell’intero Ateneo; ho già dato mandato agli uffici di attivare provvedimenti adeguati alla gravità del caso”. Inizialmente, la reazione del rettore Frati era stato giudicata da tutti troppo lieve.

“Stiamo preparando un esposto da preparare alla Procura della Repubblica – dice il rettore Frati – questo gesto non deve essere assolutamente sottovalutato”. L’Università condanna ancora una volta il gesto del Castrucci. Dall’altra sponda, il professore incriminato, ha inviato una missiva all’Università continuando a difendere il suo diritto di libera espressione.

“Con un’esternazione di questo tipo, si rovinano anni e anni di lavoro – conclude il rettore – questa mattina con i colleghi, abbiamo verificato la gravità della posizione e le violazioni del nostro codice etico. Le tesi esposte dal professore sono vergognose e oltre alla stigmatizzazione collettiva, meritano anche provvedimenti efficaci, non è escluso il licenziamento”.