Siena, arrivano da paesi extra Schengen ma sfuggono ai controlli anticovid

Ventitré cittadini kosovari arrivati da Bulgaria e dalla Romania e poi spariti nel nulla.

Come riporta il TgR della Toscana le forze dell’ordine si sono messe alla ricerca dei  23 – membri di un gruppo di 54 persone residenti a Siena e in provincia –  che, nonostante l’identificazione da parte dalla polizia della Questura, non risultano ancora registrati sul portale dell’Asl sud est,come scritto nella normativa regionale per chi arriva in Toscana da nazioni extra Schengen. A quanto si apprende, i 23 cittadini kosovari non si sarebbero sottoposti alla quarantena obbligatoria e nemmeno al test e al tampone. Dal loro arrivo è passata una settimana, e si teme lo scoppio di nuovi focolai.

Sempre secondo alcune indiscrezioni il sindaco di Siena a Luigi De Mossi avrebbe già delegato la polizia municipale a rintracciare nel minor tempo possibile i 10 kosovari residenti nel comune che mancano all’appello, così come i sindaci della provincia hanno fatto per gli altri 13, mentre l’assessore alla Sanità Francesca Apolloni avrebbe chiesto chiarimenti alla Ausl Toscana Sud Est e inviato una lettera al direttore sanitario Simona Dei, per chiedere l’installazione urgente di una tenda pretriage al capolinea dei pullman in arrivo dai paesi extra schengen al fine di sottoporre immediatmente a controlli sanitari tutti i passeggeri.

Sul caso è intervenuta anche la politica. Il capolista della Lega alle elezioni regionali Riccardo Galligani accusa “Si tratta di un fatto evidente e rilevante riguardo il sistema di controllo deficitario e fallace disposto dal Governo e dalla Regione Toscana, tanto più che mi viene riferito che, quantomeno a Siena, ci fossero richieste del Comune per approntare una tensostruttura di accoglienza all’uopo utilizzabile fino a effettuazione di test covid-19″.

“Sono sconcertato dal comportamento profondamente irresponsabile tenuto da queste persone e dalla superficialità con cui vengono gestiti i controlli sanitari. Conto sul fatto che ciascuna amministrazione locale stia mettendo in atto provvedimenti idonei per l’isolamento di queste persone e che siano in grado di rintracciarli nei loro domicili. Quanto avvenuto mi fa indignare – conclude Galligani -. I cittadini della nostra provincia hanno accettato grandi sacrifici durante il lock-down e anche successivamente… Venire a sapere che la rete dei controlli ha falle così ampie è inaccettabile. Mi piacerebbe che gli elettori tenessero presente che la Lega ha sempre messo al primo posto la sicurezza degli italiani nei suoi programmi”.