Siena aiuta Monteroni dopo l’alluvione

Il Comune di Siena aiuta Monteroni d’Arbia dopo l’alluvione di lunedì.

Il Comune di Siena mette a disposizione del Comune di Monteroni d’Arbia una squadra di tre operai per aiutare l’amministrazione locale a fronteggiare i danni causati dalle fortissime precipitazioni dello scorso 24 agosto.

“Abbiamo ricevuto una richiesta di collaborazione – spiega il sindaco di Siena, Bruno Valentini – e, dopo avere approntato un primo intervento durante la fase dell’emergenza, abbiamo risposto mettendo a disposizione del Comune di Monteroni d’Arbia, dalla prossima settimana, una squadra di tre operatori e tre mezzi: pala meccanica, escavatore e autocarro. Questo è quanto possiamo fare senza mettere a repentaglio la funzionalità dei servizi interni a Siena, aiutando l’amministrazione e la popolazione di Monteroni, che già sono attivamente all’opera, per sistemare i danni dell’alluvione di fine agosto. Le richieste di collaborazione erano venute da più parti ma, parlando anche con i diversi sindaci, abbiamo convenuto che, da parte del Comune di Siena, l’intervento nel territorio di Monteroni era quello più idoneo, anche per la contiguità logistica e territoriale”.

“In questo drammatico frangente – aggiunge Valentini – la provincia di Siena ha dimostrato ancora una volta una pronta reattività e una estesa solidarietà, sia sociale che istituzionale, che non sempre si riscontra in altri territori. Il cambiamento climatico in atto è ormai un dato di fatto e impone un ripensamento nella pianificazione territoriale e nella programmazione, nella gestione e nella cultura della protezione civile che deve divenire un fattore permanente di governo locale. Bene ha fatto il presidente Enrico Rossi a dichiarare lo stato di emergenza regionale, così come ci aspettiamo analoga decisione da parte del Governo. Contiamo sull’impegno dei parlamentari senesi Susanna Cenni e Luigi Dallai e dei consiglieri regionali Stefano Scaramelli e Simone Bezzini, e anche della vicepresidente della giunta regionale Monica Barni, affinché le attese delle popolazioni colpite non vengano disattese”.