Senzatetto a Siena, in duecento chiedono un incontro al Prefetto: “Serve una soluzione”

Associazioni, terzo settore, realtà politiche e cittadini privati. Tutti uniti per chiedere al prefetto Maria Forte e ai Comuni una “soluzione al problema dei ragazzi provenienti dal Pakistan”.

Le firme del documento sono più di duecento. E la delegazione di chi ha sottoscritto chiede un incontro con Forte che costituisca un “serio confronto collettivo su progetti e programmi da mettere a sistema, che riguardino migranti, nuove povertà e senza fissa dimora, soprattutto in vista dell’inverno”.

L’incipit della lettera ricorda quanto è accaduto ai senzatetto nelle ultime settimane e ribadisce che queste persone “prive di risorse economiche e di contatti” sono “state costrette a vivere per strada”. Poi, dopo aver sottolineato l’impegno di associazioni e terzo settore per dare una mano ai pakistani, c’è la critica al sindaco la cui ordinanza anti-bivacco “ha avuto l’unico fine di “rimuovere” i corpi indesiderati dallo spazio pubblico, senza in nessun modo affrontare la questione in modo complessivo e senza quindi tutelare i diritti e la dignità di queste persone”, si legge.

“La proposta, giunta dal Cardinale Lojudice, di allestire una tensostruttura che potesse ospitare almeno parte di queste persone, in attesa di un loro inserimento nel sistema governativo di accoglienza, appare ad ora sfumata, dato il poco impegno delle istituzioni a perseguirla, mobilitando le risorse necessarie – si legge ancora – assistiamo dunque a una triplice violazione dei diritti di coloro che, fuggiti dal loro Paese e giunti, dopo lunghi, pericolosi e spesso drammatici viaggi, chiedono protezione in Italia”