Senza telefono e internet da mesi, attività in centro a rischio chiusura

Il silenzio, l’isolamento dal resto del mondo: avete mai provato? Non è piacevole rimanere senza telefono fisso, né rete mobile perché non c’è alcuna copertura, né fibra ottica, né altre linee. Se è un vero e proprio disagio per una famiglia o per una persona anziana sola e malata diventa un vero e proprio problema per un’attività commerciale. E’ quanto sta accadendo in un punto di ristorazione nel centro storico della nostra città. Una disavventura che dura da quasi un anno e riguarda “Da Enzo – Al 22”. A raccontare quanto sta accadendo è lo stesso titolare, chef storico che da una vita serve piatti prelibati a senesi e turisti. Un anno fa Enzo apre un’altra attività in Camollia a pochi metri di distanza dal suo noto ristorante. Enzo Parri è un uomo eclettico, pieno di idee e iniziative e con un solo obiettivo: rendere (nel suo piccolo) più accogliente Siena, la sua (la nostra) città da un punto di vista gastronomico, offrire quelle che sono le nuove tendenze anche gastronomiche. E così prende in affitto un fondo e crea “Da Enzo al 22”, specializzato in street food. In  quel momento non immagina i problemi che sarà costretto ad affrontare e ad oggi non risolti. Porta avanti e conclude un contratto per avere un telefono fisso (e il collegamnento internet), ne ha bisogno per gli ordini e per fare consegne a domicilio di cui ha ha già ottenuto la licenza. Il telefono resta muto e così Enzo inizia a fare segnalazioni su segnalazioni. “Chiamo ripetutamente il servizio clienti al 191. Alcuni mesi fa arrivano dei tecnici lavorano sulla linea  ma capisco che non riusciranno a risolvere il problema perché il problema è grosso. Non mi do’ per vinto e continuo a chiamare il 191 perché ho bisogno di quel numero. Trascorrono altri 2 mesi e vengono altri tecnici e il telefono inizia a funzionare. Finalmente. penso io E’ stato solo per poche ore perché all’ora di pranzo di nuovo silenzio. Intanto perdo clienti su clienti. Le ordinazioni per le consegne a domicilio non le posso fare perché naturalmente non ci sono ordini, non posso accettare i buoni pasti perché c’è bisogno del pos che funziona solo con una linea fissa. A questo si aggiunga che dentro al locale non ho neppure segnale per il cellulare. Insomma sto affrontando numerosi disagi e la mia nuova attività ne risente pesantemente. Non so davvero più cosa fare”. “La cosa buffa è che intanto – prosegue Enzo – le bollette sono continuate ad arrivare e io le ho pagate regolarmente”. E’ mai possibile che nel 2019 un’attività di ristorazione nel centro storico della nostra città che si vanta di accogliere in guanti bianchi i turisti sia in affanno e rischi di chiudere perché non ha una linea telefonica?

Cecilia Marzotti