“Sena Civitas è succube di logiche partitiche”

“Perso l’assessore di riferimento (Francesca Appolloni ndr.)” Sena Civitas avrebbe lasciato la maggioranza del consiglio comunale per “i criteri utilizzati nella nomine sindacali, ovvero del fatto che i suoi iscritti non vi siano rientrati”. Non si placa la polemica sull’uscita del gruppo politico dalla maggioranza nel consesso comunale di Siena, alle parole di Pietro Staderini è arrivata la risposta del capo gruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Forzoni.

“Fratelli d’Italia non sempre ha ritenuto politicamente opportuni alcuni indirizzi di nomina, questo è vero, ma rientra nella dialettica di una maggioranza compositiva e leale. Ci sono prerogative esclusive  del Sindaco rispetto alle quali lealmente non abbiamo mai fatto mancare il sostegno – scrive Forzoni in una nota-. A differenza di Sena Civitas, e pur potendoselo permettere con 5 consiglieri comunali e fresca del 18,1% delle regionali,  FdI non ha avanzato richieste di alcun tipo, Non è questo quello che a noi interessa” ed ancora “non si può far altro che constatare come Sena Civitas sia succube delle logiche partitiche che invece dichiara a gran voce di rifuggire“.

Nella risposta di Forzoni viene anche ricordato che “al momento della scelta del candidato sindaco, si era allontanata da Luigi De Mossi, inizialmente prescelto, affermando, a chiare note, che non sarebbe mai andata con i partiti del centro destra” e sulla vecchia diatriba dell’ assessore alla sanità Francesca Appoloni, “nel momento in cui l’assessore Appoloni è sfuggito al controllo di Claudio Marignani- si legge ancora-, Sena Civitas ha fatto di tutto perché la stessa venisse revocata e sostituita, e,  non riuscendo nel proprio intento, ha trasferito il suo malumore in consiglio comunale, dove in più occasioni non ha votato delibere, tra le quali, e forse le più importanti adottate da questa amministrazione, Piano Operativo e Piano della Mobilità Sostenibile”.

Infine sui fatti di Hong Kong, “Staderini si lamenta oggi della mancata approvazione  sulla Hong Kong Democracy Protests, utilizzandola come pretesto della sua scelta”, ma “nessuno della maggioranza ha negato la gravità di quanto accaduto né tantomeno ha dichiarato di non riconoscere i diritti fondamentali sanciti anche dalla nostra Costituzione”. “Si è invece evidenziato l’inutilità di un intervento del sindaco” perchè “le Istituzioni preposte hanno già condannato quanto accaduto a livello internazionale”, e  “che le mozioni dovrebbero avere ad oggetto questioni che riguardano il nostro territorio, la nostra città ed i nostri cittadini”.