Scotte: il piano per migliorare i tempi d’attesa. Nel 2023 oltre 1900 prime visite da recuperare

Un aumento dell’offerta settimanale di 621 prime visite e 1100 prestazioni diagnostiche per recuperare le prestazioni che si sono accumulate nei primi tre mesi del 2023 e cioè 1911 prime visite e 2215 prestazioni diagnostiche.

Questo è quanto prevede il piano di miglioramento delle liste d’attesa che l’ospedale Le Scotte ha recentemente approvato e che dovrebbe portare, tra maggio e dicembre, ad un fabbisogno complessivo di 24mila prime visite e 41mila prestazioni diagnostiche che sono pari, secondo il policlinico, a oltre 32mila ore di attività ambulatoriale.

Il programma è stato deliberato in un atto che inoltre recepisce la delibera regionale dello scorso aprile con cui a Firenze è stato varato il  “Piano di miglioramento liste di attesa. Interventi chirurgici e prestazioni ambulatoriali. Anno 2023”

Pianificazione delle sale operatorie per massimizzare l’utilizzo delle risorse presenti e programmazione aziendale delle liste d’attesa secondo criteri di priorità clinica sono le mosse del nosocomio per migliorare l’attività chirurgica.

In questo ambito, spiegano dalle Scotte in un documento, gli interventi che sono andati ” oltre i 30 giorni previsti per la classe di priorità A nei primi mesi dell’anno 2023 sono stati 92, con un rispetto dei tempi di attesa complessivo del 66.7%” (la soglia nazionale è al 90%, ndr). L’atto però poi assicura: “il lavoro di ottimizzazione degli spazi e programmazione delle sedute ha consentito un aumento delle ore di sala, arrivando a circa 900 ore”.

Come dicevamo da gennaio a marzo devono essere recuperate 1911 prime visite e 2215 prestazioni diagnostiche con il rispetto dei tempi di attesa che è pari all’84,5% per le une e all’85,8% per le altre.

A pesare in negativo sulla performance delle Scotte, come tra l’altro evidenzia l’ospedale nel piano, sono le criticità per la visita cardiologica, la visita ortopedica, la visita otorinolaringoiatrica e la visita urologica.

“Riguardo, invece, le prestazioni diagnostiche risultano essere quelle collegate all’area cardiovascolare, la gastroscopia e la colonscopia”, continuano dalle Scotte.

MC