Santa Petronilla racconta i trionfi di Bartali: restaurate ed esposte le maglie del Tour de France e del campionato d’Italia

Due maglie gialle che Gino Bartali indossò nei Tour vittoriosi del 1938 e del 1948 ed una, quella di campione d’Italia, indossata nel 1952.  I tre storici reperti saranno presentati domani alla Parrocchia di Santa Petronilla e sono il simbolo del grande rapporto che esisteva tra il ciclista e Don Bruno Franci, che fu parroco proprio a Santa Petronilla.

I due si conobbero per la festa dell’Assunta del 1935 a Vallombrosa e nel luglio del 1937 il sacerdote senese accorse a Marsiglia al capezzale del campione, costretto al ritiro per la rovinosa caduta avvenuta nel corso della Grénoble-Briançon. Bartali venne spesso a Siena per parlare e pregare con l’amico, anche nel giugno del 1948, prima di partire per Parigi.

È proprio quel Tour che ha assunto un grande significato politico e non solo sportivo, visto che si svolse con un’Italia sull’orlo della guerra civile che si salvò forse anche grazie alle gesta del campione fiorentino.

In quell’anno il Paese viveva una situazione tremenda: Palmiro Togliatti aveva subito un attentato e l’attacco al segretario del PCI aveva portato a vere sommosse nelle piazze. Esisteva concretamente il rischio dello scoppio del conflitto. Ma le gesta del campione fiorentino contribuirono ad attutire la tensione nel Paese.

Bartali sarebbe tornato da Don Franci anche il 9 agosto del 1948 per consegnare la maglia gialla indossata nella tappa conclusiva, la Roubaix-Parigi, della sua seconda trionfale cavalcata sulle strade di Francia e con la quale fece il suo ingresso al Parco dei principi. Cinque anni dopo, nel marzo 1953, Bartali regalò a don Franci anche la maglia tricolore di campione d’Italia 1952, gesto che Walter Molino riprodusse sulle pagine della Domenica del Corriere.

Le tre maglie saranno custodite nella cappella di Santa Teresa del Gesù Bambino. “Giunge così a compimento il progetto di restauro avviato da Don Dino Arciero e da un Comitato di appassionati di sport e di storia senese, sostenuto e realizzato da Opera Laboratori sotto la supervisione di Stefano Di Bello. Il progetto taglia lo striscione d’arrivo nello stesso giorno in cui la città celebra le “Strade Bianche”, corsa ormai divenuta un pilastro del calendario sportivo internazionale e che si disputa su strade ben conosciute dal grande campione”, si legge in una nota