Santa Chiara Lab, la fucina delle idee

Ieri è nato il Santa Chiara Lab dell’Università degli Studi di Siena. Le parole d’ordine sono quattro: salute, sostenibilità, agrifood e beni culturali. L’ambizione dell’Ateneo senese è quella di creare uno spazio laboratoriale e di dialogo multidisciplinare al servizio della progettualità, finalizzato a promuovere la socializzazione fra studenti e l’acquisizione di competenze trasversali.

La cerimonia inaugurale si è svolta alla presenza di rappresentanti istituzionali nazionali e del territorio, tra cui il capo di gabinetto del MIUR, Alessandro Fusacchia, la vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, il sindaco del Comune di Siena, Bruno Valentini, il prefetto di Siena, Renato Saccone, il presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Marcello Clarich.

Il Santa Chiara Lab è un progetto strategico dell’Ateneo, che da ieri è stato messo a disposizione degli studenti e della città in una struttura concepita in modo del tutto innovativo, vuole essere una vera e propria officina delle idee, dove attraverso l’ibridazione fra saperi potranno prendere vita nuovi progetti ideati dai giovani.

«Il Santa Chiara Lab sarà uno spazio dedicato alle relazioni e all’imprenditorialità, proiettato verso il futuro e lo scambio internazionale. L’obiettivo è fornire strumenti di propulsione per le idee dei giovani – ha detto il rettore dell’Ateneo, Angelo Riccaboni –Non è un caso che questa spinta all’innovazione venga proprio dall’Università, che, come dice la parola, è un luogo aperto al mondo e all’universalità dei fenomeni e del sapere. In quest’ottica stiamo già lavorando per stringere accordi con aziende locali, nazionali e internazionali».

Il Santa Chiara Lab, ideato come progetto all’interno della programmazione strategica triennale dell’Università di Siena, ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di Euro dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Pensato per gli studenti, coinvolge i ricercatori, rivolgendosi contemporaneamente ad artigiani, imprenditori, finanziatori, inventori, policy maker, e mira a collaborare con istituzioni culturali e politiche, distretti, imprese, associazioni di categoria e del terzo settore.

I quattro ambiti fondamentali: salute (sviluppo di conoscenze e tecnologie innovative per la salute e il miglioramento della qualità della vita), sostenibilità e agrifood (qualità dell’alimentazione finalizzata al benessere e alla sostenibilità economica, sociale e ambientale, all’educazione alimentare per ridurre gli sprechi alimentari, alle politiche energetiche e la produzione aziendale, alle politiche pubbliche per l’utilizzo del suolo e dei saperi consolidati), beni culturali (sviluppo di nuove progettualità legate alle potenzialità del contesto artistico-culturale, sociale e ambientale, delle smart cities, e della fruizione dell’offerta museale sul territorio).

Al Santa Chiara Lab ci saranno spazi di co-working; fab lab con strumentazioni innovative e all’avanguardia (stampanti 3d, frese, laser cutter…); accesso a specifici database e alle maggiori banche dati finanziarie, economiche e accademiche mondiali per dar vita a idee di impresa; laboratori a carattere ingegneristico e umanistico contaminati con le tecnologie; spazi espositivi e artistici e luoghi di socializzazione e incontro, che daranno l’opportunità ai giovani in modo trasversale, di trasformare le idee in saper fare.

Il Santa Chiara Lab ha sede in via Valdimontone 1, a Siena. Con spazi pensati per la socializzazione sia all’interno che all’esterno, i 3200 mq della struttura ospitano locali attrezzati, aule, auditorium, zone ricreative strumentali all’incontro ed al dialogo, fablab, il progetto Cittadinanza studentesca, l’ufficio Ricerca, il Liason office e il Placement office. Sono inoltre disponibili per le varie attività dei progetti 22 camere destinate alla ricettività.

Quello dell’Università degli Studi di Siena è un tentativo ambizioso di favorire idee e competenze che possano sviluppare un giorno anche delle opportunità lavorative.