Sanità, la Cisl alla Regione: “La realtà senese aspetta risposte, alla centrale di emergenza serve una sede degna”

La Regione ascolti i territori come l’Emergenza Sanitaria a Siena e in particolare la centrale operativa del 112 ed i dipendenti Asl che lavorano nel Set. Questo il cuore di un lungo comunicato stampa della Cisl Fp di Siena che punta il dito contro la Regione per il “vero e proprio caos sulla sanità toscana e lo scoramento di tutti i professionisti”.

Nella nota, dove si evidenziano molteplici criticità, viene anche citato il caso del nostro territorio e tira in vallo pure l’Asl. “La realtà senese attende ancora risposte (quando appunto in Regione Toscana siamo passati al Nue 112) da una direzione barricata nella roccaforte aretina che risica risposte piene di tecnicismi senza mai dimostrare la volontà di prendersi carico delle criticità strutturali della Centrale Operativa Siena Grosseto, posta con sede a Ruffolo all’interno della Caserma dei Vigili del Fuoco. Ecco che, oltre all’attesa della riorganizzazione dei Punti di Emergenza Territoriale, si sommano le difficoltà logistiche”, fanno sapere dal sindacato.

“Non vorremmo arrivare ad un deterioramento dell’emergenza senese, eccellenza in passato ed oggi ai minimi storici per condizioni di lavoro poco tutelanti perché ogni giorno costretto a reinventarsi per dare la migliore risposta al cittadino. Spazi minimi, ambienti interni poco confortevoli, con carenza di servizi igienici, spazi per le riunioni, un’area cablata dove poter gestire eventi a massiccio afflusso (Palio), emergenze stagionali (maltempo) o maxi – emergenze per la gestione di due provincie grandi e complesse, comprensive per caratteristiche geografiche di numerose zone balneari e zone disagiate come la montagna, servite prevalentemente dall’elisoccorso con base a Grosseto. È questo quello che vogliamo per Siena e per i senesi?”, si chiede il sindacato.

Con il Pnrr all’orizzonte e le delibere regionali che invocano la riorganizzazione del sistema di emergenza “non possiamo perdere l’occasione di investire risorse per dare una sede degna ad un servizio essenziale che anche nel periodo pandemico si è distinto per professionalità ed etica del lavoro al fianco del volontariato. Ciò non toglie il merito che fino ad oggi dobbiamo riconoscere ai Vigili del Fuoco – prosegue il sindacato- che continuano ad ospitare i professionisti con l’obiettivo nobile di un’integrazione anche con altri corpi ministeriali e forze dell’ordine”.

Dai problemi locali si passa a quelli regionali. “Gli “eroi” sono diventati, nel giro di pochi mesi, un numero, quando non addirittura bersagli di attacchi fisici e sui social network e questo come Cisl non possiamo permetterlo – continua il sindacato nella nota -. La scelta della Regione Toscana è stata di percorrere una strada sbagliata, senza la condivisione con le organizzazioni sindacali che invece erano in attesa di un contatto per proseguire il tavolo regionale. Gli operatori positivi che sono stati messi in quarantena, hanno accentuato il buco di personale già presente nelle aziende sanitarie costringendole a riorganizzare le proprie strutture in funzione delle carenze ormai croniche presenti”

“Si continuano a saltare i riposi ed a fare straordinari senza un limite, limite che invece, guarda caso, la regione ha imposto alle aziende sanitarie sulle assunzioni mettendo un tetto alla data del 31 dicembre 2019 quando il personale era in numero molto ridotto rispetto al 2017, ad oggi ed anche rispetto al 2020, come a dire che si deve fare sempre di più ma essendo sempre in meno- conclude la Cisl- Verrebbe da supporre che le dichiarazioni del presidente Giani, sulla richiesta al governo in merito alle risorse covid non erogate, siano un alibi per non affrontare il problema e magari dirottarlo, poi, sullo stato di agitazione e su una mobilitazione da parte sindacale”.