Sangue, Marchini: “Grave carenza a Siena. Alle Scotte lavoriamo per aumentare la platea dei donatori”

Collaborazioni con le associazioni di donatori ed iniziative per le festività per creare più occasioni per portare le persone a donare il sangue. Sono le idee della dottoressa Elena Marchini, neo-direttrice dell’Immunoematologia e servizio trasfusionale dell’Aou senese, per aumentare la platea dei donatori. Qualche giorno fa Marchini aveva lanciato un appello vista la fase emergenziale con la mancanza di sangue che mette in affanno il sistema sanitario.

La situazione che sta vivendo il territorio senese quale è?

“C’è una gravissima carenza. E non solo alle Scotte, ma anche in Val d’Elsa e Val di Chiana. Questo è il problema dell’estate: le persone vanno in vacanza e si scordano di donare come invece viene fatto in altri periodo dell’anno. Stiamo già iniziando a lavorare su collaborazioni proficue con le associazioni di donatori per avere risultati proficui ed un comportamento omogeneo dei donatori in tutti i periodi dell’anno”.

E in Toscana?

“Quanto sta accadendo a Siena rispecchia la situazione regionale e nazionale. Anzi oserei dire che siamo un po’ più fortunati nell’area Senese e nella Sud est: abbiamo tenuto botta rispetto alle altre zone, anche se la situazione resta difficile”

Pochi giorni fa si è tenuta l’apertura straordinaria del centro Emotrasfusionale, come è andata?

“L’agenda è stata piena fino alle 16 ed abbiamo registrato oltre 40 donazioni”

Aveva sottolineato come fosse importante allargare la base dei donatori anche con eventi e iniziative. Come si potrebbe fare?

“Potremo sfruttare le festività e creare momenti d’unione come ad Halloween, per la festa del papà, per la festa della donna. Intanto stiamo riorganizzando il centro Emotrasfusionale in modo da richiamare più donatori. Per adesso inoltre suggerisco di donare anche al mare: ci sono persone che vanno al mare a Follonica e poi a dare il sangue a Grosseto”

Il covid sta incidendo sulle donazioni?

“Sta ancora incidendo. Il virus è meno virulento, ma è logico che ci sono ancora tante persone che si contagiano e che non possono poi donare”

Marco Crimi