San Casciano dei Bagni, finalmente La Novella apre le sue porte

Già citata dal Canova nel suo diario di viaggio attraverso l’Italia, il borgo La Novella ha affascinato i visitatori di ogni tempo, fino a Paolo Sorrentino, regista premio oscar, che qualche mese fa ha scelto la località sancascianese per rispondere ad Alessandro Cattelan per la sua docuserie in onda su Netflix. Finalmente, il borgo La Novella, intriso di storia e tradizione nel cuore della Val d’Orcia, ha deciso di aprire ufficialmente i battenti a visitatori ed eventi.

Da oggi, infatti, sarà possibile vivere un matrimonio bucolico tra le antiche mura della chiesa (risalente al 1000 d.C.), ma anche celebrare ricorrenze in mezzo alla natura o organizzare aperitivi e incontri di lavoro tra storia e sapori di una volta nella location di San Casciano dei Bagni. Il Borgo, incastonato tra le dolci colline toscane, gode di un paesaggio unico che circonda la tenuta da sempre destinata alla coltivazione di cereali, vite e olivo.

Da qualche giorno è partito il “nuovo corso” della tenuta che include l’edificio padronale con 9 camere da letto e bagni annessi per gli ospiti che desiderano fermarsi durante le silenziose notti stellate, tra i camini della casa, il pianoforte e il tavolo da biliardo. Per accogliere battesimi, comunioni, cresime, ma anche aperitivi, ricevimenti, eventi aziendali, ritiri di yoga o retreat per una piccola fuga dalla quotidianità.

Il Borgo La Novella è una “chicca” di storia toscana. Era un’antica posta che nel 1700 vedeva passanti, soldati, agricoltori e pellegrini cambiare i cavalli per affrontare la salita verso la rocca di Radicofani. Accanto alla posta, oggi trasformata nella villa padronale, si trova la “Locanda” di una volta, dove trovavano ristoro i viaggiatori. E di fronte alla Locanda c’è l’antico forno dove venivano cotti il pane e gli arrosti dalla simpatica locandiera, come risulta da vecchi archivi, ancora oggi usato per sfornare ottime pizze e focacce.

La chiesa all’interno del complesso è Santa Maria di Villa Novula, oggi consacrata a Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, dove ogni anno viene celebrata la loro benedizione. La struttura è stata interamente sottoposta ad un restauro conservativo che ha permesso di valorizzare il bellissimo soffitto con travi in legno, lo splendido pavimento in cotto antico e le pareti in pietra, ed è stata arricchita con opere d’arte dello scultore Luigi Gheno i cui lavori sono esposti ai Musei Vaticani nella sezione contemporanea.

La tenuta è attraversata dal Torrente Rigo, lungo il cui corso si possono fare bellissime passeggiate e immergersi lentamente in una natura incontaminata per apprezzarne i profumi e i colori nelle sue diverse stagioni. Respirando la vera atmosfera della campagna toscana e rilassandosi contemplando il paesaggio circostante.